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E’ morto Fabio Roncaglia, conosciuto come il farmacista di Sorbolo, un grande amico, impegnato nella tutela dei diritti degli animali, sempre vicino agli ultimi
3 gennaio 2017 arriva la telefonata di Anna, una cara amica animalista (con cui ho scritto pezzi indimenticabili di satira e denuncia sul tema animali, canili a Parma e politici e dirigenti coinvolti), ad annunciarmi una ferale notizia: “E’ morto Fabio” mi dice. “Fabio chi?” le rispondo. “Fabio di Sorbolo, il farmacista amico tuo”. Mi conferma. Resto con il cuore e la mente per un attimo smarriti. Da diverso tempo non lo sentivo più. E poi affronto la realtà e riconduco a me nel presente tutti i ricordi con lui. E scoppio al telefono in un pianto a dirotto. Fabio era in classe con me il primo anno delle medie. Lui veniva da Sorbolo, io da Felino. Condividevamo entrambi la campagna in città… e stavamo entrambi male in quell’”ambientino sacrificale”. Molti anni dopo ricordammo insieme quei giorni con grandi risate. Era bravo nello studio, ma con disinvoltura. Ed era pure un campioncino a calcio un classico 10, assist e goal, elegante nelle giocate.
“Ciao Luigi” mi disse una sera incontrato per caso in uno studio a Parma- “tu non ti ricordi di me!… sono Fabio”…
“Sì non ricordo, un po’ smarrito, li per lì gli risposi, ma poi mi ripresi il ricordo e gli dissi, con sua sorpresa, il suo cognome, Roncaglia… di Sorbolo”. Era in effetti molto cambiato fisicamente, appesantito, ma lo sguardo, la voce e l’imprintig del viso mi riportarono subito indietro ai tempi della scuola.
Ci eravamo ritrovati dopo molti anni condividendo a insaputa l’uno dell’altro- la scelta etica vegan.
Partecipava poi spesso ai vegadinner che organizzavo per far conoscere la possibilità di cibarsi senza derivati animali… e me ne sollecitava l’organizzazione. Oppure era felice di esserci con la sua determinata mitezza, alle iniziative pubbliche con diversi gruppi per far conoscere i diritti degli animali, le loro ingiuste e atroci sofferenze negli allevamenti intensivi. Sapeva esserci sempre con gentilezza e il suo sguardo di puro, il coraggio non gli mancava nell’affrontare con la sua sola presenza, a volte, situazioni di minacciose violenze verbali per le argomentazioni della scelta vegan che sosteneva denunciando la realtà dei lager per animali.
Qualche tempo dopo mi impegnai contro il cementificio di Sorbolo e trovai in Fabio un riferimento importante, utile e preparato sul posto (era Consigliere Comunale di minoranza) di quel che stavano facendo contro la volontà dei cittadini, che non condividevano l’accordo di Massimo Iotti, allora sindaco del paese (accordo ereditato poi da Franco Picelli), con i cementieri per la realizzazione di un impianto, preoccupati della conseguente qualità ambientale già molto compromessa in quel luogo. Non fu esente da delusioni che gli crearono soprattutto le banche, dopo anni di serio lavoro (con i certificati Lehman Brothers), ma con determinazione, sofferenza personale mista a grande preoccupata delusione, e capacità riuscì a riavere il maltolto… così mi disse.
Come Consigliere comunale fu molto sensibile alle istanze promosse dai volontari per la difesa degli animali.
Mi scrive poi Anna in una mail: “Di Fabio ricordo la determinazione, la sensibilità, la discrezione e la consapevolezza con cui ha difeso i più deboli. Spesso in silenzio, sempre senza clamore e non certo solo a parole. La generosità schiva di Fabio è forse il tratto che più lo contraddistingue per umanità e concretezza; centinaia di cani e gatti devono a lui la loro sopravvivenza. Ma non si è limitato ai 4 zampe, spesso ha sostenuto anche proprietari di animali in difficoltà economiche conseguenti al pesante, quotidiano carico di lavoro. Un impegno costante concreto e soprattutto etico al fianco di chi aveva bisogno del suo aiuto, che intercettava, spesso, senza che glielo chiedessero. Ha difeso il creato con tutti i mezzi a sua disposizione anche con lettere e articoli che testimoniano quanto grande fosse il suo cuore e quanto acuta la sua intelligenza. Mancherà tanto a chi condivise il suo orizzonte di senso e tanto agli animali e agli umani che aiutava”.
A testimonianza, riporto alcuni suoi scritti che a suo tempo già pubblicai, così come la Voce di Parma:
Sulle Nutrie
“Egregio Direttore,
continua la delirante campagna di molti sindaci della Bassa contro le Nutrie (roditori della famiglia dei castori); un altro “genio” si è aggiunto alla schiera di amministratori che ne hanno consentito, con apposite delibere, lo sterminio tramite fucilazione. Questa “vis bellica”, che sarebbe degna di miglior causa e non si nota normalmente nell’attività di questi mediocri uomini e donne che amministrano la cosa pubblica, non è condivisa peraltro dal TAR, che con apposita sentenza ha annullato le suddette delibere, ritenendole evidentemente non idonee. Ma infischiandosene della legge, con tracotanza e sicuri nella impunità di cui godono, lorsignori hanno dichiarato pubblicamente che persevereranno nella loro decisione e hanno istituito una squadra di “pistoleros”, presumibilmente persone frustrate e miserabili, pronte per qualche euro alla” crociata” contro le indifese Nutrie. C’e’ da chiedersi cosa farsene di questi dilettanti privi di idee, incapaci di affrontare i veri problemi, sicuramente non all’altezza del loro compito; si fanno vedere alle “maialate”, alle “biciclettate” e al carnevale, e avrebbero bisogno invece di prepararsi meglio al loro ruolo; qualche insegnante di sostegno, prevalentemente di indirizzo Umanistico e Classico, potrebbe aiutare molto.
Voglio ricordare che quello delle Nutrie è’ un falso problema, creato ad arte da alcune categorie interessate a distogliere l’attenzione dalle vere cause che determinano il dissesto idrogeologico; la Nutria, infatti, specie non autoctona buttata nelle campagne da marmaglia senza scrupoli, dato che la sua pelliccia non si è rivelata un affare, non perfora gli argini, ma si limita a fare innocue nicchie, non trasmette la leptospirosi, come dichiarato dall’Istituto Zooprofilattico di Lombardia ed Emilia e non costituisce un problema sanitario, come sostenuto a più’ riprese dall’ASL, non aggredisce la specie umana, e sarebbe probabilmente estinta in modo naturale se certi imbecilli umani non si accanissero anche contro i suoi competitori come la volpe. Disboscamento, veleni,
Oppure su Hans Ruesch Scrittore e studioso che ha rivelato l’assurdità della vivisezione e ha demolito la ricerca farmaceutica sugli animali [LINK].
Questo il pensiero di Fabio:
“Ritengo che Hans Ruesch sia una grande personalità della storia dell’umanità, uno dei pochi che ha dato lustro al genere umano, aprendo gli occhi ad una opinione pubblica ottusa e manipolata, e lottando fino in fondo con coraggio contro le potenze della vivisezione e del male. E’ sicuramente un Santo, anche se non lo nomineranno mai ufficialmente non facendo parte della “cupola”, e sono sicuro che ora sia felice insieme agli animali a cui ha ridato dignità!”
Fabio Roncaglia
Piazza Lalatta Sorbolo (Parma)
E’ con persone come Fabio che si avvera la profezia di Isaia: “Il lupo abiterà con l’agnello, e il leopardo giacerà col capretto; il vitello, il giovin leone e il bestiame ingrassato staranno assieme, e un bambino li condurrà”.
Il pianto accompagna questa mia notte del 2017, consapevole anche, di quanto ho già perduto (la ferita è sempre aperta) e quanto dovrà ancora avvenire e le perdite di amici e affetti che, mi lacereranno l’anima, e dovrò ancora, purtroppo, affrontare. C’è un debito di umanità e amicizia che non si esaurisce in questa vita. La morte di Fabio ha sussunto e rielaborato in me anche le molteplici perdite affettive avute, la vita condivisa con altri che, se vivrò, ancora subirò. Con l’ultima perdita si rielaborano sempre le altre precedenti.
Alcuni miei ricordi per la morte dell’amico Fabio Roncaglia, un mite, un puro di cuore, che riconosci per quel che riesce a vedere negli altri.
“Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”
Oggi 04/01/2017 era il suo compleanno ed è stato celebrato il suo funerale. (Parma, 03/01/2017- aggiornato il 04/01/2017)
Luigi Boschi