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La scemenza dello stratega di guerra Marco Travaglio
La scemenza dello stratega di guerra Marco Travaglio
Travaglio sulla guerra in Ucraina pare essere sclerato. Il titolo del suo libro: “Scemi di guerra” è la sua caratura etica. Un’offesa a tutto il popolo Ucraino e a tutti i morti in questa tragica guerra. Sarebbe come se scrivesse “Quegli scemi dei partigiani italiani” che si ribellarono ai nazisti. Un testo che non comprerò mai, insulso dalla copertina, alla sua campagna di propaganda. Libro che promuove, infatti, in tutte le trasmissioni tv possibili. Con dei sermoni preconfezionati vomitevoli. Addirittura critica insistentemente gli USA perché Biden avrebbe detto di non accettare la tregua proposta dalla Cina (di cui ancora non si sa nulla). Ma condivido con Biden. Travaglio sembra oltre che un pessimo attore teatrale che sciorina compiaciuto i suoi scritti, non per verità, ma per vanità, anche un ingenuo stratega di guerra. Certamente, concedere la tregua, come vorrebbe il Travaglio pensiero, consentirebbe alle truppe di Putin di riorganizzarsi come da tempo si lamentano anche i suoi mercenari della Wagner che mancano munizioni, armi, viveri, attrezzature.
Il nemico russo deve ritirare tutte le sue truppe di guerra. La tregua è funzionale solo a Putin, non certo a Zelensky.

Non è la tregua, Travaglio, che serve, ma il ritiro delle truppe russe dai territori ucraini occupati e devastati, preliminare necessario, dirimente, per iniziare una vera trattativa seria di pace duratura. Al ritiro delle truppe dalla Ucraina, si potrebbe concedere la sospensione delle sanzioni alla Russia. E quindi procedere sulla trattativa di Pace, coinvolgendo, USA, Cina, Vaticano, Inghilterra, Israele, UE. Senza il ritiro delle truppe russe dall’Ucraina non è possibile iniziare alcuna trattativa di pace vera e duratura. Non può esserci pace senza giustizia. E Putin non è nel giusto. L’Ucraina si sta difendendo da una invasione criminale voluta da un vero criminale assassino come ha dimostrato in tutta la sua vita. Guardi Travaglio i video di Roberto Saviano non solo i suoi appunti. Li conosce benissimo e penso li avrà citati nel suo libro.
Zelensky è riuscito a organizzare attorno all’Ucraina i Paesi alleati dell’Occidente (cosa non facile, anche per la improvvida dipendenza dal gas russo) che si sono coalizzati come è successo all’Italia nella seconda guerra mondiale: senza gli alleati Americani non avremmo cacciato i Nazisti dall’Italia. E le regole di guerra, dallo sbarco in Sicilia e a Dover lo organizzarono gli Americani non gli italiani, né i Francesi o gli Inglesi. E le strategie di combattimento per ricacciare i tedeschi le definirono loro non i giornalisti, né le popolazioni, che si aggregarono, invece, allo sbarco degli alleati. Come fanno tutte le popolazioni ucraine che non desiderano ricadere sotto il dominio dei russi, ma vorrebbero se ne andassero il più presto possibile per autodeterminarsi e ricostruire le loro città, riavere i loro bambini deportati in Russia dal ladro di bambini, su cui pende il mandato di arresto internazionale della Corte penale dell’Aja [LINK]. E’ ancora vivo l’Holomodor voluto da Stalin (1932-1933) [LINK]. Da cui il film “Raccolto amaro” (20017).

Eppure ci sarebbero temi su cui potrebbe intervenire il noto anchorman, sempre presente sugli schermi Tv con la sua propaganda personale, direttore de “Il Fatto”, come la moneta a debito emessa a costo zero dalle Banche Centrali e prestata al valore nominale gravata da interessi; sulla truffa del debito pubblico, la possibilità di adottare la moneta parallela, ma evita di farlo! Contro il sistema degli usurai non scrive un rigo! Nemmeno sulla morte dell’economista, giornalista Bernard Maris: consigliere della Banca di Francia. Guarda caso, poco tempo prima aveva dichiarato pubblicamente sulla emissione dal nulla della moneta delle Banche Centrali (video segue l’articolo) Più comodo dar spazio a Orsini.
Siamo di fronte a una guerra in cui se l’Ucraina dovesse soccombere significherebbe la sconfitta degli Stati democratici e la vittoria delle dittature. Travaglio, è in gioco il nostro futuro democratico. Questa guerra siamo costretti a vincerla, darla vinta a Putin significherebbe cadere in un oscuro futuro. E Zelensky non può cedere i territori occupati, significherebbe la scomparsa dello Stato Ucraino; se Putin, infatti, ritira le sue truppe finisce la guerra; se non sosteniamo Zelinsky, finisce l’Ucraina e la UE. La Cina come mediatore di pace, non è credibile, è un ossimoro. (Parma, 20 marzo 2023; aggiornato il 21 marzo)
Luigi Boschi