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L’abbandono di piazzale Bertozzi a Parma, possibili soluzioni

Piazzale Daniele Bertozzi nell’Oltretorrente di Parma, è lasciato nel più assoluto abbandono.
L’attività del hub caffè (una assurdità voluta dal sindaco di allora Pietro Vignali, inaugurato nel 2010, nel tentativo di riqualificare la zona, è stata chiusa con il covid, recintata da strutture metalliche da cantiere senza un vero cartello informativo sulla esecuzione delle opere, l’impresa responsabile dei lavori, l’ammontare dei costi; i dati sulla licenza comunale, le date di inizio e fine lavori, ecc. È tutto lasciato da mesi all’abbandono, nell’ immondizia e al collassamento della struttura non utilizzata e alle intemperie. Cosa pensa di farne la nuova Amministrazione del Sindaco Guerra?
Un’ opera mai gradita agli abitanti della caratteristica piazzetta parmigiana, con immobili tutti ristrutturati, devastata per l’insediamento di quello che avrebbe dovuto essere un caffè della creatività, degli artisti con opere in esposizione; attività letterarie, ecc, mai compiutamente realizzato. Si è trasformato, invece, fin da subito in un bar sivenuto un “inferno per gli abitanti”; questa l’ultima lettera, dopo numerose altre, inviata dai cittadini,l pubblicata da parma.repubblica.it:
“Spettabile Comando di Polizia Municipale,
dal 26 giugno scorso, il giorno in cui è stato inaugurato l’Hub Cafè, Piazza Bertozzi e dintorni è diventata una zona rumorosa di giorno e, soprattutto di notte, ben oltre i limiti della tollerabilità. Il bar, sistemato nell’isola centrale e non in un edificio, è particolarmente molesto per le ridotte dimensioni della piazza che funge da cassa di risonanza e si estende, al di là dei propri confini, con un generoso sistema di tavoli e sedie. Lo spazio pubblico della piazza è così del tutto inagibile. Come abitanti e proprietari di appartamenti in Piazza Bertozzi e come abitanti delle strade vicine chiediamo rispettosamente al Comando di Polizia Municipale se sono stati condotti gli opportuni studi sull’impatto acustico del bar e, qualora non si sia fatto, di provvedere nel più breve tempo possibile.
Si segnala che l’attività del bar è continuativa dalle sette della mattina alle 24 e talvolta fino all’una di notte in ogni giorno della settimana. Non bastasse, la preparazione del bar, prima dell’apertura, e i lavori per rigovernarlo, dopo la chiusura, comportano ulteriori due ore giornaliere di disturbo.
A questo, il Comando vorrà aggiungere che nel piazzale sono stati raddoppiati i lavori degli operatori ecologici e dei loro mezzi, mentre i veicoli che riforniscono il bar sono in funzione già alle sei del mattino quando si muovono senza riguardo per i sensi di marcia, né si fanno scrupolo di attraversare il marciapiede antistante la Casa dello Studente.
Nessun luogo della città è sottoposto a un insulto di questa intensità e durata quotidiana, mentre è necessario scongiurare il pericolo che la continuità riguardi anche i prossimi mesi.
Gli effetti collaterali di questo cambiamento, introdotto senza alcun preavviso, promettendo un locale per la creatività giovanile che avrebbe realizzato seminari e momenti artistici, non si sono fatti attendere.
La viabilità della piazza è moltiplicata.
Gli automobilisti si ritengono in diritto d’invadere il marciapiede dell’isola sia per soste prolungate sia per fermate di qualche minuto.
I motociclisti hanno eletto l’isola a luogo di raduno serale, come un’ampia documentazione fotografica può dimostrare.
Aumentato il tasso alcolico, le partenze notturne avvengono senza considerare che il luogo, in quanto urbano, è zona del silenzio e gli abitanti hanno diritto al riposo.
L’attività di raccolta dei rifiuti è peggiorata creando gravi problemi igienici. I quattro cassonetti che prima si trovavano in uno slargo di via Imbriani sono stati trasferiti all’inizio di Borgo Catena proprio sotto finestre di appartamenti abitati dove traboccano di rifiuti maleolenti. Mentre i residenti sono tenuti alla raccolta differenziata, cui da sempre si attengono, nei bidoni vengono ora riversati i prodotti più diversi”. Lettera Firmata dai i cittadini di piazzale Bertozzi
Ora al disagio originario si aggiunge l’abbandono di un cantiere poiché nessuno, di questi tempi, probabilmente, vuole prendersi questa rogna da gestire. Insomma almeno sbaraccate tutto e ripristinate la piazzetta con altre soluzioni di arredo urbano e scelte di utilizzo. E’ delittuoso lasciare un’area della città in queste condizioni. Almeno informate i cittadini e il Consiglio Comunale sulle vostre intenzioni. Non è sufficiente installare i cassonetti a scomparsa e poi lasciare l’area in questa situazione.

Chiamate Michelangelo Pistoletto, potrebbe diventare un vero progetto educativo e creativo per trasformarla in un’opera d’arte visto il suo credo: “l’arte al centro di una trasformazione responsabile della società”. Anche se molto criticato a Parma per l’installazione della sua opera “il Terzo Paradiso” in piazzale della Pace. Christo, invece, avrebbe imballato tutto! Una grande palla trasparente che copra tutto: “L’abbandono trasformato in opera d’arte”. Oppure una grande opera di artista con annessa fontana. Di bar tradizionali e multietnici, in quella zona c’è solo l’imbarazzo della scelta e la presenza di un’importante opera d’arte di Arnaldo Pomodoro, Cascella, Paolo Fusi, Alberto Burri, Mauro Staccioli, o artisti della luce, adeguatamente manutenuta potrebbe solo giovare alla loro attività e a riaqualificare tutta l’area. Solo la presenza di un importante progetto artistico creativo potrebbe ridare dignità a quella piazzetta dell’Oltretorrente ed essere la dimostrazione concreta dell’attenzione dell’Amministrazione Guerra/Lavagetto a quell’area dimenticata. (Parma, 29 marzo 2023)
Luigi Boschi

