Landini non menta!
Dovrebbe smetterla, Landini, di prendere in giro tutti i lavoratori iscritti alla CGIL raggruppati nel congresso a Rimini, pomiciando sul nulla con i suoi compari: Conte e Schlein che non possono non sapere. Se tutti i lavoratori sapessero quello che lei nasconde loro, la verrebbero a cercare sotto casa, come ebbe a dire Henry Ford: “È un bene che il popolo non comprenda il funzionamento del nostro sistema bancario e monetario, perché se accadesse credo che scoppierebbe una rivoluzione prima di domani mattina.”
Eppure lei tace, tace, e arringa la sua folla tacendo loro la verità. Parafrasando il vostro slogan: “Il lavoro crea il futuro” è vero, se, aggiungo, non venisse rubato dalle Banche Centrali.
Perché non dice che se la moneta all’atto della emissione fosse accreditata anziché addebitata tutta la moneta circolante sarebbe dello Stato e quindi dei cittadini che avrebbero il reddito di esistenza, perché l’uomo è un essere economico fin dalla nascita e necessita della moneta per realizzare la sua vita. Ma ciò non significa divenirne schiavi.
Perché non dice di chi è la moneta all’atto dell’emissione? E che il valore nominale della moneta viene addebitato gravato da interessi e non accreditato? Una vera truffa!
Se non si toglie la proprietà indebita della moneta all’atto dell’ emissione alle Banche Centrali e commerciali non può esserci nessuna forma di giustizia, ricchezza e futuro, ma solo debito e usura. L’usura è incompatibile con qualsiasi forma di democrazia e giustizia. È questo il paradigma economico monetario che produce povertà, ma tutti voi state zitti, nessuno lo denuncia. Dai suoi predecessori ai nuovi premier o Segretari Sindacali o di partito.
Landini con le sole tasse non riuscirà mai a far uscire dalla povertà gli italiani, potrà solo aumentarne il numero; li dovrebbe arringare contro la truffa della moneta a debito e del debito pubblico. Questa è la vera battaglia che dovrebbero fare i Sindacati per tutelare la vita dei lavoratori e delle loro famiglie, se non si fossero venduti anch’essi ai grandi usurai.
Apra gli occhi Landini, si tolga il paraocchi ideologico. Voglio credere che lei sia in buona fede. Mentre a Rimini va in scena l’ipocrisia, a Roma il CDM delibera la farsa, ormai incubo, del Ponte sullo Stretto di Messina di cui Salvini omette di dire la verità: un’opera inesistente che è già costata 1,3 miliardi di euro agli italiani. (Parma, 17/03/2023)
Luigi Boschi