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Le stravaganti amnesie del dottor Derlindati sulla Amministrazione Vignali

Esimio Dottor Derlindati,
già la risposta del direttore Castellini, sarebbe sufficiente per qualificare il suo articolo. Ma preferisco risponderle di persona.
Io non ho censurato il suo libro di cui non ne conoscevo l’esistenza.
Il suo accanimento ingiustificato al mio articolo documentato su Vignali [LINK], senza smentire alcunché, ma solo facendo sue disastrate elucubrazioni dettate da pregiudizi [La Voce di Parma del 24/05/2022 PDF] . Questo la rende ridicolo. La sua lettera è semplicemente indisponente e offensiva, ma la compatisco per rispetto alla sua giovane età e al suo trascorso di sfortunato imprenditore. Forse il pregiudizio permea la sua mente malata e stanca, per le troppe lotte. Se io ho scritto un lungo articolo, che lei non ha letto completamente, altrimenti non avrebbe fatto certe considerazioni con espressioni offensive, su La Voce di Parma, lei addirittura ci scrive un libro e pretenderebbe che io lo avessi letto. Lo sono andato a cercare e lo ho pure acquistato alla edicola di via Emilia est a fianco della Galleria ex Barilla center. Dalle pagine che ho letto di “Cronaca di uno scandalo parmigiano” dedicato a Pietro Vignali è una ipocrisia rispetto ai contenuti, avrebbe potuto titolarlo “Elogio al sindaco Vignali, politico di buona volontà”. Ma chi l’avrebbe comprato? Meglio fare un titolo scandalistico in cui trarre in inganno gli eventuali pochi lettori. Nel suo libro, non c’è un dato economico, nessun fatto documentato, solo sue opinioni frutto di suoi pregiudizi, attraverso una approssimativa lettura dei fatti. Lei parla solo di Paolo Pizzarotti e dei fatti collegati alla sua impresa: la tangenziale sud; le case della Polizia; della Cassa di espansione sul Parma; dell’aeroporto. Di Gerardo Laguardia, di Elvio Ubaldi. Ma nulla di ciò di cui io ho trattato nel mio articolo. Lei dottor Derlindati ha scritto una “inutile e ingiustificata, rancorosa” lettera contro il sottoscritto reo di aver ricordato ai parmigiani, prima delle elezioni, molti fatti scandalosi e criminali della amministrazione Vignali (senza alcun “livore inutile e ingiustificato”). Cosa che lei non fa! Sulla metropolitana di Parma che lei porta come principale oggetto per cui Vignali fu perseguitato su commissione dalla Procura, non descrive tutti i fattori economici. E non ha neppure letto nel mio articolo che ritenevo questa operazione meritevole di elogio della amministrazione Vignali (forse l’unica).
Lei nel suo libricino ha parlato del suo nemico storico Paolo Pizzarotti e degli altri a lei cari, non della Amministrazione del sindaco Vignali, solo marginalmente per esaltare l’ex sindaco, ora di nuovo candidato. La sua ridicola lettera [PDF] è quindi priva di senso. Lei cerca di strumentalizzare il mio articolo ai suoi beceri fini. Ma forse è abituato a queste pratiche scorrette. Di solito il titolo di un libro o di un articolo è la sintesi dei contenuti. Nel suo caso è l’esatto opposto. Meglio sarebbe stato “Cronache di scandali parmigiani” in cui avrebbe dovuto inserire tutte le società municipalizzate costituite dal suo amato ex sindaco, poi tutte indagate e fallite.
Una interessante rivelazione (tratta da Il Riformista del 24 maggio LINK) risulta dalle carte dell’inchiesta sul giornalista Aldo Torchiaro condannato a tre anni per fittizie fatturazioni alla società Alfa, ma di fatto consulente nella comunicazione di Vignali, ingaggiato a realizzare “sondaggi online alterati attraverso la creazione di false identità” sul web, con la creazione di profili e firme fittizie per petizioni online in favore dell’allora sindaco. Siamo nel 2011, Vignali era sotto attacco mediatico per vicende giudiziarie e Torchiaro gli dava una mano a difendersi sul web, anche creando identità false. In un’intercettazione via sms, Torchiaro scrive a Vignali: “Sto ripulendo commenti e usando due identità fake su giornali online e Fb, dato il momento direi di non insistere con posizioni frontali”. Vignali lo incita a darsi da fare, perché la campagna contro di lui è feroce e Torchiaro risponde: “Sto mettendo dentro firme fittizie online (…) Ho messo due persone sotto a creare firme”.
Capito Derlindati cosa faceva il tuo “sindaco di buona volontà da tutti invidiato”?
Le chiedo Derlindati, lei è mai stato al nodo intermodale dell’Aeroporto Charles de Gaulle di Parigi, realizzato dalla nostra impresa parmigiana? (difficilmente i francesi appaltano opere di quelle dimensioni a imprese straniere, e soprattutto italiane. Io ricordo solo oltre la Pizzarotti, la Fochi di Bologna e la Belleli di Mantova per la centrale nucleare di Creys-Malville (Superphénix).
Il nodo intermodale è un’opera di grande capacità di ingegneria edile e infrastrutturale. Io l’ho fotografato in tutto il suo insieme e nei particolari costruttivi. Ne sono rimasto meravigliato e contento che simil opera fosse stata realizzata da una impresa parmigiana, nel settore, la seconda al mondo dopo Impregilo.
Il suo libricino è mal riuscito e nulla mi fornisce di ulteriore informazione rispetto a quella che già ho e ho scritto. L’avrebbe potuto scrivere anche sulla sindrome del ritardo dei treni, non cambiava nulla. Le sue ingiustificate accuse le respingo al mittente.
Il mio titolo “la banalità del male” era più che pertinente a Vignali e l’ho attribuito alla autrice, nel mio testo, se solo lei lo avesse letto; (e quindi non ho commesso alcuna scorrettezza). Dell’autrice Hannah Arendt, di cui lei scrive in modo errato il nome, riportando dalla quarta di copertina il periodo in cui fu scritto, ma non i contenuti. Se lei avesse letto il libro, anziché solo la quarta di copertina, avrebbe capito il significato vero del titolo al di là del periodo storico in cui fu scritto: il male si diffonde in superficie, non ha profondità nelle radici. Si espande sulla superficie come un fungo. Esso “sfida il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla”. Questa è la sua “banalità”. “Solo il bene è profondo e può essere radicale”.
E così è stato Vignali, senza profondità ma ha diramato in superficie tutta la sua deriva etica nella istituzione che amministrava. L’uomo, privo di pensiero critico, come Vignali, vive in assenza di scrupoli di coscienza, si limita a mettere in pratica gli ordini ricevuti o a perseguire le proprie ambizioni personali…così come fecero i gerarchi nazisti, fatte le dovute proporzioni. E questo non può essere di nuovo il Sindaco di Parma. Gli uomini banali, compiono solo mali atroci. E la nostra città fu disastrata dalla amministrazione del suo amato Pietro. Certo Ubaldi fu un ottimo apripista
Nel suo libro di elogio a Vignali oltre a non esserci dati, rilevo pure falsità. Il fuggi fuggi di consiglieri e degli Assessori (pag.53) era dovuto ai conti fuori controllo e alle “disattente” operazioni di bilancio, per le operazioni truffaldine nei movimenti immobiliari. La Corte dei Conti aveva inviato un documento al Sindaco in cui esprimeva riserve sul bilancio del Comune di Parma (elusione del patto di stabilità, concessione di credito a società partecipate, utilizzo di plusvalenze da alienazione di beni per la spesa corrente, indebitamento indiretto attraverso le società partecipate); anche il Collegio dei revisori dei conti del Comune di Parma si dimise in blocco: perché era una realtà non più sostenibile. Ma lei tutto questo non lo scrive. Attribuisce ogni colpa alla mancata realizzazione della Metropolitana. Così come non scrive del disastro economico e operativo di tutte le municipalizzate (una montagna di merda in cui Vignali era la sola guida alpina). Vada a studiare i bilanci. I verbali. Vada a vedere le retribuzioni dei dirigenti, ecc. Invece di tutto questo tace responsabilmente, e pure sulla OTR srl (Orchestra Teatro Regio di Parma) che lavorava con una convenzione nulla (già voluta da Ubaldi, ma Vignali ne perpetrò la continuità). Tace pure sul disastro economico e artistico della Fondazione Regio sotto la Presidenza di Pietro Vignali, con la fuoriuscita di tutti i soci fondatori. Per me lei è un falsario o un propagandista, o un rancoroso che vive di conflitti personali irrisolti che causano pure gravi malattie.
Si legge inoltre la leggenda metropolitana con l’accusa a Prodi sulla mancata realizzazione della stazione Mediopadana destinata a Parma. E’ totalmente fuori luogo senza uno straccio di documento. Lei dovrebbe sapere, da ex iscritto all’ UPI, che all’interno della associazione imprenditori di Parma c’era chi avrebbe voluto realizzarla in zona Fiere e chi nella zona dove ora sorge l’Ikea. Non si decisero. E si doveva dare una risposta rapida in quanto i lavori della TAV dovevano essere appaltati e non si poteva perdere ulteriore tempo per la collocazione logistica della Stazione Mediopadana; il piano non poteva subire ulteriori rallentamenti.
Vista la indecisione di Parma e il dilungarsi ingiustificato dei tempi, Prodi decise per Reggio Emilia e a Parma fu realizzata l’infausta interconnessione che divide la città. Ma l’errore nel perderla fu totalmente nostro. Lei scarica su Prodi colpe che non ha. Lei scrive solo per pregiudizi, che producono non solo fakenews, ma pure uomini banali.
Addio dottor Derlindati e riposi in pace nella sua bellissima casa in viale Barilla, non si produca in ulteriori banalità. Meglio si curi. Ne trarrà maggior beneficio. Eviti di inveire contro di me. Io scrivo e pubblico solo se documentato e dopo essermi confrontato con persone fidate. Forse le farebbe bene un periodo di ossigenazione. Se io non la penso come lei, ho tutto il diritto di esprimere la mia opinione. Oppure si accomodi alla corte di Putin. Avrebbe solo l’imbarazzo della scelta nella compagnia dell’indegno autocrate russo sostenuto anche da molti Italiani, e di cui Vignali gode il sostegno elettorale. Tutto è funzionale alle ambizioni del personaggio, anche gli amici di Putin vanno bene, anche chi aderisce a “Russia unita”.
Di tutto ciò che ho scritto sulla Amministrazione Vignali, invito sia lei che Pietro a un confronto pubblico per smentire i miei dati. (Parma, 24/05/2022)
Luigi Boschi
Lettera pubblicata a pag.8 de La Voce di Parma del 31 maggio 2022 PDF
NB:Vignali è per Derlindati e molti parmigiani l’amore perduto che non hanno dimenticato… e non ricordano molte cose