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Modulo Eco, il nuovo stupro collettivo di imprese nel piazzale monumentale della Pace

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Foto Luigi Boschi: Piazzale della Pace fondamenta nuovo edificio Foto Luigi Boschi: le bandiere sul Palazzo della Pilotta a Parma

Foto Luigi Boschi: Modulo Eco, il progetto del nuovo edificio in piazzale della Pace Foto Luigi Boschi: i soggetti che hanno partecipato allo stupro in piazzale della Pace

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Nuovo stupro collettivo di imprese nel piazzale monumentale della Pace parte del complesso storico della Pilotta. La città in mano a ignoranti lanzichenecchi.

Pare che a nessuno freghi molto della Pilotta, nonostante sia il nostro storico centro culturale (c’è la storia della città e del “Ducato”: Teatro Farnese, biblioteca Palatina, Museo archeologico, Pinacoteca. Qui dovrebbero essere collocati l’archivio di Stato e quello comunale. In questo modo diverrebbe un centro studi completo, con un piano zero del complesso monumentale rivisto nella sua funzionalità). L’area verde del complesso monumentale, invece, così come il cortile interno in ciottolato è preda di vandalismi commerciali che deturpano il luogo e ne banalizzano i contenuti. Dopo la devastazione dell’area con il Terzo Paradiso di Pistoletto (costato 20.000 euro+ i danni arrecati), dello street food di Gola Gola (80.000), ora un nuovo esempio collettivo di stupro e di stupidità, una vergognosa coazione a ripetere in piazzale della Pace, iniziata già con Elvio Ubaldi nel 2003 (40° del Consorzio Prosciutto Parma) [LINK], era da poco terminato e inaugurato il progetto Botta; ora la posa di un altro edificio (lo chiamano Modulo Eco) nell’area verde, ai confini con via Garibaldi che nulla ha a che vedere con tutto il complesso monumentale. Andate a mettere quel capanno “Modulo Eco”, nei giardini del Quirinale o nel prato verde della basilica di San Francesco ad Assisi. Vediamo se ve lo lasciano fare!
Una operazione pubblicitaria commerciale fatta passare per attività didattica. Cosa può esserci di didattico nello stupro di gruppo di imprese eseguito a un complesso monumentale? Una ennesima occupazione di uno storico spazio pubblico dato a lotti per attività fieristica. La cosa pubblica non ha più difesa. Il Comune è divenuto una parodia della sua istituzione.  D’altra parte che volete aspettarvi da chi si fa eleggere per interposta persona e che poi lo tradisce, di chi parcheggia quotidianamente le proprie auto sotto i portici dello storico palazzo municipale (trasformato in autosilos), da chi considera l’attività culturale come distrazione di massa; da chi ha tradito la comunità di Parma, venduti alla prostituzione rituale al capitale usuraio (Parma ai primi posti nell’usura in Italia); da chi si rimangia il progetto elettorale; da chi tergiversa con l’epidemia della legionellosi; che lascia colpevolmente il Baganza esondare senza preventivi interventi e senza avvertire i cittadini lasciati in balia dell’onda di piena, con il piano zero di Villa Parma a fare da cassa di espansione e il piano terra sott’acqua [LINK]. Tutto questo è avvenuto, sembra, senza divulgare l’adeguato allarme. Purtroppo chi decide sono persone arroganti, ignoranti, irresponsabili, menzogneri e traditori. L’ipocrisia fatta uomo.
Con la legionellosi (38 casi e 2 decessi), possibile che non ci sia la mappatura delle torri di raffreddamento? Che prevenzione potete fare se non sapete dove intervenire? E il teleriscaldamento cittadino? Possono essere sufficienti le dichiarazioni di Iren, diretto interessato a nascondere eventuali responsabilità, in risposta alle domande poste dal medico Consigliere comunale di opposizione Maurizio  Vescovi? (sarebbe come basarsi sulla dichiarazione di un presunto colpevole se è stato lui a compiere il reato).
E’ dovuta intervenire la Regione a istituire per l’epidemia di legionella a Parma una unità di crisi nominando una coordinatrice tecnico-scientifica Maria Luisa Moro – direttrice dell’Agenzia sociale e sanitaria regionale; e un coordinatore operativo dell’unità di crisi Roberto Cagarelli – del Servizio prevenzione collettiva e sanità pubblica. Dottor Cagarelli ci può spiegare che prevenzione è stata fatta, visto che non c’erano neppure la mappature delle torri di evaporazione? Non ritiene vi sia una grave dimenticanza e sottovalutazione visto che il sindaco è il responsabile della salute dei suoi concittadini? Una epidemia probabilmente iniziata ad agosto e Cagarelli arriva in ottobre. Una epidemia probabilmente iniziata ad agosto e Cagarelli arriva in ottobre.  Dai primi risultati preliminari e non definitivi dei campionamenti alle torri di evaporazione di uno di questi insediamenti (Banca Intesa) indicano la presenza del batterio legionella. Questi esiti potranno o meno essere confermati dai risultati definitivi degli accertamenti di laboratorio nell’arco dei prossimi giorni. Se questo venisse confermato, aldilà della responsabilità dell’istituto bancario, resta comunque grave la responsabilità di chi avrebbe dovuto fare prevenzione e non l’ha fatta.

La città ha ormai perso da anni ogni capacità immunitaria è allo sbando in mano ad approfittatori Lanzichenecchi: esondazioni,  legionellosi, stupri dei luoghi storici, rifiuti e topi per le strade [LINK], accresciuta insicurezza, i migranti fuori controllo, furti e rapine, ‘ndrangheta e mafia che imperversa, consumo e spaccio di droghe, alcol a fiumi. Il questore Pier Riccardo Piovesana“Ci sono tanti spacciatori per strada perché c’è molta domanda. Siamo di fronte a un fenomeno che non può essere affrontato solo da un punto di vista delle forze dell’ordine, ma è un problema sociale e sanitario”. E i responsabili sono al comando a depistare e in alcuni casi a inveire, come  addirittura è avvenuto nella assemblea popolare del quartiere Montebello colpita dalla legionellosi [LINK], organizzata in luoghi inadeguati  (di fronte a una protesta, interviene Pizzarotti in malo modo: “Non c’erano altre sale disponibili nel quartiere e quindi, se volete è così altrimenti la riunione la rimandiamo di un anno”).
Nell’esondazione del Baganza emblematica è stata la manipolazione dell’informazione e il rimando di responsabilità. Se la manutenzione del torrente fosse stata effettuata correttamente, come è stato fatto dopo il disastro (dimostrazione palese della colpevolezza per mancanza di manutenzione), l’esondazione non sarebbe stata così devastante. Se poi, il territorio fosse stato adeguatamente presidiato monitorato e i cittadini informati anziché occupare il suo numeroso gruppo per la comunicazione (oltre 15 persone –LINK) ai suoi twit e ai post su Facebook gestiti da una redazione da noi pagata, ma per scopi personali, sarebbe stato più utile. E il disastro colposo, Pizzarotti, [LINK] semmai dovesse essere riscontrato, significa galera! Ho posto una domanda al consigliere Franco Torregiani (PD) incontrandolo per caso in piazza Garibaldi: “Se i 5 Stelle non godono di buona salute, voi non siete messi meglio?” Risposta:“Dico a tutti questo. Noi ci abbiamo tentato a fare un partito, non ce l’abbiamo fatta”. Non c’è un partito, ma la Coop connection (Parma, 08/10/2016; aggiornato il 09/10/2016)

Luigi Boschi  

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