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1️⃣?Una risposta dovuta al professor Augusto Schianchi sulla moneta a debito e la truffa del debito pubblico di cui ignora la verità

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Augusto Schianchi professore universitario di economia all'Ateneo di Parma
Augusto Schianchi
professore universitario di economia all’Ateneo di Parma

Una risposta dovuta al professor Augusto Schianchi sulla moneta a debito e la truffa del debito pubblico di cui ignora la verità

Il professor Augusto Schianchi manifesta tutta la sua ipocrisia e ignoranza sulla moneta a debito e sulla truffa del debito pubblico.
Da tempo mi aveva promesso un suo intervento argomentato in quanto non era d’accordo su quanto da me scritto e pubblicato sull’argomento. Non lo ha mai fatto! Ricordandoglielo quando lo incontravo casualmente, mi prometteva che lo avrebbe fatto, “il tempo di raggruppare i testi anche in inglese”. Non ho mai ricevuto né un suo articolo in italiano, né di autori inglesi.
Trovandolo per caso la mattina del 3 marzo nella mia stessa cartoleria (Moderna), di cui mi avvalgo, gli rinnovai la richiesta. Ebbi una sorprendente risposta: “non ti ho scritto perché sulla moneta a debito e la truffa del debito pubblico è stato smentito da quelli che condividevano la tua stessa argomentazione; quindi ho ritenuto di non scriverti”.
Gli risposi“mandami i testi in cui si dice questo!”
Schianchi“Capirai è come se ti dovessi scrivere che la terra è piatta”.
Controbatto risentito“tu offendi senza sapere nulla! Questa è ipocrisia!”
Divenuto paonazzo il professore, borbottando, paga e se ne va. Ecco questa è la falsità universitaria sulla tematica monetaria che trasmettono ai loro allievi rendendoli inconsapevoli di come vengono raggirati.
Caro professore a questo punto cercherò di renderti edotto su cosa è il paradigma della moneta a debito, di come è divenuta di proprietà delle Banche Centrali, e di come oggi viene emessa.
Premesso che uno Stato democratico fondato solo sulla tripartizione dei poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario (i guardiani del sistema e del potere) senza quello della sovranità monetaria (intesa come emissione), non può essere tale, è un inganno, perché la democrazia presuppone la sovranità monetaria, senza la quale, uno Stato, non può essere libero, né tantomeno sovrano e democratico, ma solo subordinato, e asservito ai voleri e alle politiche di chi questo potere lo detiene. Senza la sovranità monetaria lo Stato non può attuare i principi e le tutele sociali previste dalla Costituzione e nemmeno esercitare la piena sovranità politica legislativa nell’interesse della Nazione in quanto condizionato dagli aspetti di bilancio (tutte le leggi richiedono la copertura finanziaria).

Il problema di cui ti ho parlato, su cui non mi ha mai risposto risiede nell’illegale e anticostituzionale paradigma della moneta a debito. Un problema reale, serio e anche criminale.
Il punto da cui partire, caro professore, riguarda il valore nominale della moneta (potere di acquisto) sul quale bisogna sapere che in tutta la storia della moneta, dalla sua nascita (650 A.C. fino al Sacro Romano Impero) questo valore, non ha mai indebitato nessuno perché all’atto dell’emissione è sempre stato di proprietà del portatore della moneta e non delle Banche Centrali, le quali, sono state un portato usurocratico degli Stati Costituzionali (prima non c’erano).
Lo spartiacque storico è avvenuto nel 1694 con l’istituzione della Banca Centrale d’Inghilterra e con l’introduzione della sterlina carta (banconota) come mezzo di pagamento in sostituzione ed evoluzione di quella aurea. Una svolta storica, nefasta per l’uomo, purtroppo, perché, i grandi usurai che sono tali proprio per questi accadimenti storici monetari hanno scientemente introdotto queste innovazioni (Banche Centrali e banconota nominale), non per liberare l’uomo dalla schiavitù del denaro come sarebbe stato possibile, umano e giusto, ma per imprigionarlo ulteriormente nella gabbia dell’usura e del debito perpetuo, perché nel 1694 con l’introduzione della “banconota” non è cambiato solamente il simbolo merceologico del denaro (dall’oro, appunto, alla carta) ma, è cambiato anche lo “status giuridico” del valore nominale della moneta che, all’atto dell’emissione, da proprietà del portatore  è divenuto di proprietà delle Banche Centrali private di proprietà dei banchieri, per cui, con il cambiamento della natura giuridica della moneta è iniziata l’era della grande usura monetaria e della sottomissione dell’uomo ad essa, in quanto, le Banche Centrali, (che sono il cuore e lo strumento operativo di questa grande truffa) dal 1694 emettono il denaro in forma proprietaria, solo prestandolo (cioè non lo vendono, né tantomeno lo regalano)! Per cui, all’atto dell’emissione, addebitano senza corrispettivo il valore nominale della moneta anziché accreditarlo, come dovrebbero, indebitando, in tal modo, le Collettività e gli Stati dell’equivalente gravato da interessi inestinguibili (tutto il denaro nasce gravato di debito all’origine nei loro confronti). Quindi il denaro è sinonimo di debito e non di ricchezza.
Il valore nominale della moneta, Augusto, è un valore convenzionale di costo nullo, creato dall’accordo sociale (fattispecie giuridica), e dal corso legale (legge) e non dai banchieri. I banchieri con questo valore non c’entrano proprio nulla!

Pertanto, i grandi usurai, con la truffa dell’increditamento del valore nominale all’atto dell’emissione, non solo si sono appropriati del potere d’acquisto di tutta la massa monetaria circolante, ma hanno trasformato il denaro nel suo esatto contrario, cioè, da strumento di benessere e di libertà, quale doveva e dovrebbe essere, in uno strumento sistemico di usura, di schiavizzazione e di dominio politico e sociale.
Con questa truffa monetaria, politicamente, l’Inghilterra, si è costruita l’Impero del Commonwealth e, successivamente, attraverso le rivoluzioni liberali massoniche francesi (tutti i massoni sono liberali anche se non tutti i liberali sono massoni), è riuscita a far cadere le grandi monarchie cattoliche il cui limite culturale è stato quello di non aver compreso intellettualmente l’origine del valore della moneta, per cui, la truffa. Diversamente, non si sarebbero mai indebitate con monete create dal nulla e non da loro controllate, ma si sarebbero stampate in proprio, alla stregua dei banchieri, il denaro di cui necessitavano. Purtroppo, i grandi usurai, con la ben orchestrata favola della riserva aurea e del valore creditizio del denaro, appositamente inventata per detenere la proprietà della moneta all’atto dell’emissione con l’assunto: (la banconota è rappresentativa dell’oro, l’oro è nostro, quindi la moneta è la nostra)  hanno abbindolato tutti e realizzato il loro ambizioso sogno politico di far cadere le monarchie cattoliche per sostituirle con gli usurocratici Stati Costituzionali (denominati fintamente democratici per imbroglio) da loro controllati con la moneta a debito. Quindi, come già detto non è un caso che gli Stati Costituzionali di oggi, siano stati dotati dei tre classici poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario, ma non però del potere più importante, quello dell’emissione monetaria, senza il quale, converrai anche tu caro professore, non potrà mai esserci alcuna democrazia e sovranità politica. Potere di emissione, invece, posto in capo, alle neocostituite Banche Centrali da loro controllate.
Questi, a grandi linee, sono stati gli eventi storici che hanno cambiato il mondo e portato al potere l’attuale cartello della grande usura monetaria esercitata con il paradigma della moneta a debito. 
Da questi eventi storici si può affermare con certezza che:
uno le Accademie sono delle organizzazioni e degli strumenti al servizio del regime, nelle mani dei grandi usurai perché, fino al 1971, accordi di Bretton Wood (barando) hanno fatto credere alla Collettività la favola che il valore della moneta derivasse dal controvalore della riserva aurea e dalla sua convertibilità in oro. Nulla di più falso perché, se questo fosse stato vero, dopo il 1971, con l’abolizione della riserva aurea, il dollaro avrebbe dovuto perdere interamente il suo valore in quanto, moneta non più convertibile in oro, invece, l’ha mantenuto intatto;
– due, che il valore della moneta è fiduciario convenzionale e non creditizio perché, se le banconote non posseggono più nemmeno formalmente, il requisito, della convertibilità e del valore intrinseco, allora qualcuno dovrebbe spiegare da dove traggono il loro valore. E questo accademicamente nessuno lo spiega, perché per rispondere a questa domanda, bisognerebbe dire la verità e ammettere che questo sistema economico finanziario è un’accolita di delinquenti criminali che da oltre 300 anni crea il denaro dal nulla e lo presta al valore nominale gravato da interessi, truffando l’intera umanità. Quindi caro Augusto, la truffa risiede nell’illegale e anticostituzionale moneta a debito, di cui tu assimili addirittura l’infondatezza alle teorie dei terrapiattisti.
In un sistema democratico all’atto dell’emissione il valore nominale della moneta deve essere accreditato e non addebitato. Il prestare, come il vendere, professore sono prerogative del proprietario e ad oggi non esiste nessuna legge, norma, trattato o convenzione che attribuisca la proprietà della moneta agli attuali emissori. Oggi, con la complicità strutturale e organica  delle più alte cariche istituzionali, dell’ Accademia, dell’autorità Giudiziaria, dei culti religiosi e di tutto questo sistema di potere, la moneta viene emessa in totale fragranza dei seguenti reati: falso in bilancio, usura, furto, truffa, appropriazione indebita e associazione a delinquere, perché i banchieri senza averne titolo creano il denaro dal nulla e lo prestano al pieno valore nominale gravato da interessi inestinguibili, addebitando ciò che invece dovrebbe essere accreditato, usurando conseguentemente la collettività del 200% al netto degli interessi (differenza patrimoniale tra accredito e addebito di un valore). Interessi inestinguibili perché fatto 100 tutta la massa monetaria circolante, gravata ad esempio di un tasso di interesse del 10%, la collettività potrà restituire il valore di 100, ma non quello degli interessi del 10% in quanto materialmente non esistono.
Lei sa professore che negli ultimi 40 anni di soli interessi l’Italia ha pagato ai grandi usurai oltre  4 trilioni di euro (4.000 miliardi), senza abbassare di un solo euro il debito pubblico che è passato dal 60% rispetto al Pil nel 1981 al 150% di oggi (2.700 miliardi di euro). Da qui anche il ripudio e la detestazione della truffa del debito pubblico per illecita causa.
Quindi caro professore, la truffa di cui invano ho cercato di informarti risiede e consiste nel furto del valore nominale all’atto dell’emissione da parte dei banchieri alla Collettività. In democrazia all’atto della emissione il valore della moneta deve essere sempre accreditato e mai addebitato, in quanto un valore creato da tutti (convenzione di costo nullo) per diritto e democrazia deve appartenere a tutti.
In merito gradirei una tua pubblica confutazione sugli argomenti esposti e denunciati. Questo in ambito locale vale anche per il signor Procuratore Capo della Repubblica dottor Alfonso D’Avino, per il Presidente del Tribunale dottor Pio Massa, il Prefetto di Parma dottor Antonio Garufi, per sua eccellenza, reverendissimo Vescovo Enrico Solmi, per il Presidente dell’Ordine degli avvocati dottor Francesco Mattioli; e per tutti i segretari delle sigle partitiche e sindacali..  

NB: Professor Schianchi, uno Stato che rinuncia volontariamente ad esercitare la propria potestà di emissione (violando la Costituzione: art. 1,11 e 47) di stampare la moneta di cui necessita, a costo nullo, a favore di privati banchieri, e da questi farseli prestare al pieno valore nominale gravato da interessi inestinguibili, facendo poi pagare il conto ai propri cittadini, secondo lei che Stato è: uno Stato democratico o criminale? Risponda, per cortesia, anche su questo. (Parma, 5 Marzo, 2023)
Luigi Boschi   

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