MOBILITA’ LIBERA E PREPAGATA: MEZZI PUBBLICI SENZA BIGLIETTO, NAVIGAZIONE IN RETE GARANTITA
Protocollo di Kyoto nelle città: ambienti intelligenti, mobilità virtuale, trasporto collettivo pubblico, energia da fonti rinnovabili, idrogeno, devono essere prioritari nelle scelte amministrative, nei piani di sviluppo urbano, nelle modalità di mobilità individuale. Queste sono le direttrici per abbattere i problemi di inquinamento, le diseconomie, per entrare nella società della tecnica e nell’economia delle conoscenze.
Politici e Amministratori hanno gravi responsabilità nella produzione di città invivibili, senza visione, espressione della sola bieca speculazione i cui risultati e danni sono ora palesi. E’ necessario che la Pubblica Amministrazione si dia una nuova strategia sulla mobilità virtuale e fisica che è crescente e che richiede una riprogettazione complessiva dei sistemi urbanistici, nuove modalità di convivenza, ma soprattutto la riorganizzazione dei sistemi di lavoro. Svolgono solo una marginale funzione pedagogica e folcloristica le domeniche ecologiche.
E’ inutile sospendere il trasporto domenicale se non si interviene modificando quello quotidiano, determinato da un sistema organizzativo di lavoro obsoleto, da una mobilità inadeguata, inefficiente, inefficace e che produce inquinamento ambientale. E’ come chiedere a un obeso di digiunare un giorno la settimana!
La mobilità virtuale e i mezzi pubblici di trasporto collettivo devono essere prioritari e integrati nel progetto strategico urbanistico, senza biglietto per l’utenza, ma prepagati. I costi di navigazione per il privato dovrebbero essere garantiti con consumi base no cost e si dovrebbero aumentare e garantire più efficienti accessi pubblici alla rete e non inadeguati come gli attuali. Scelte che consentirebbero di dare una svolta strategica alla mobilità collettiva del territorio e il cui giovamento per tutti sarebbe palese. Le città sono sistemi complessi tecnologici e di convivenza in cui la mobilità costituisce il sistema vitale. A fronte di una disponibilità già pagata e efficiente chi userebbe mezzi propri se non per reali esigenze?
Il costo di gestione del trasporto dei mezzi pubblici, già sostenuto dalla Regione per circa il 65%, dovrebbe, per la differenza, essere coperto da altre attività della società gestore (pubblicità, trasporto merci, trasporto turistico, ecc) e con l’applicazione di una tassa specifica locale sulla mobilità pubblica, in percentuale, sui redditi medio-alti, mentre gli investimenti per le reti di mobilità fisica e virtuale dovrebbero essere inseriti nei costi di urbanizzazione. Si dovrebbe quindi intervenire con programmi specifici e con sostegni economici indirizzati a quelle organizzazioni che investono sulla riprogettazione organizzativa investendo su sistemi di mobilità virtuale (teleconferenza, telelavoro ecc) decentrando e delocalizzando le attività, riducendo così la spesso inutile riproduzione della stupidità collettiva quotidiana nei trasporti, che tutti paghiamo a caro prezzo.
La mobilità è da sempre una esigenza della persona, una necessità di vita, una richiesta in continua crescita, necessaria per l’autorealizzazione individuale e collettività, per lo sviluppo di un territorio, per il transito e l’incontro di saperi; non può essere ridotta a utenza/servizio e a volano finanziario, ma è condizione di pari opportunità e di libertà autorealizzativa.
Un segno di civiltà inoltre nei confronti delle classi meno agiate, dei pensionati, degli studenti che vedrebbero aumentata la libertà di movimento, di relazioni, di opportunità. In questo momento di particolare crisi economica, di recessione, sarebbe un segnale di lungimiranza sociale. Un modo per facilitare l’attività e quindi lo sviluppo economico, commerciale; di ospitalità per il turista, lo straniero. Le città devono trasformarsi: da trappole per sorci in ambienti intelligenti.
(Parma 24 maggio 2005)
Luigi Boschi