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TRIADE MINORE romanzo d’esordio di Luigi Ferrari

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Francesca Avanzini

TRIADE MINORE di Luigi Ferrari

Ancora prima di leggere l’epilogo chiarificatore, chi scrive è andata su Internet ad accertarsi se il musicista Nikolai Medtner fosse realmente esistito e, nel qual caso, se fosse possibile reperire un po’ della sua musica. Sì e sì, e dunque “Triade minore” è un romanzo diabolico, o, per restare in tema con i suoi caratteri, mefistofelico, perché parlando di personaggi che parlano di personaggi che vogliono rilanciare l’ingiustamente trascurato Medtner, insinua nel lettore la curiosità di ascoltarlo.

L’autore Luigi Ferrari, architetto, pluridiplomato in discipline musicali, manager musicale e da ultimo sovrintendente della Fondazione Arturo Toscanini di Parma, è tra i più qualificati per il revival del compositore russo, da lui incontrato per caso su Internet, molto famoso e promettente ai primi del Novecento-al punto da essere definito da Rachmaninov “il massimo compositore del nostro tempo”- fautore della musica tonale in epoca dodecafonica, artista puro che, come Parsifal, persegue controcorrente la sua ricerca artistica e inscindibilmente spirituale in solitudine e povertà.

La sua vita, ricostruita da Ferrari su basi rigorosamente storiche e documentali, presenta di per sé elementi romanzeschi, primo fra tutti la simbiosi/dipendenza psicologica dal fratello maggiore Emilii, geniale ma totalmente privo di talento artistico e il ménage à trois con la moglie di lui Anna, in secondo luogo il sostegno dato, ma presto ritirato a causa della gelosia del fratello, ad Alexei Stanchinsky, anche lui geniale quanto pazzo compositore morto ventisettenne. E poi le frequentazioni dei circoli simbolisti di Mosca e dei maggiori intellettuali europei, il volontario esilio dalla Russia stalinista, le peregrinazioni tra le capitali d’Europa a fianco della moglie Anna, sposata dopo il divorzio da Emilii.

Su questi dati reali, Ferrari impianta una misteriosa storia di doppi, spettri e reincarnazioni, abilmente costruita come un gioco di scatole cinesi, che lascia aperte domande sulla natura dell’arte e sul confine tra fede e raziocinio. Protagonista Brynmor Davies, capo dei programmi radiofonici della BBC gallese, che vive a Cardiff con la giovane moglie Jeanne, critica d’arte e appassionata velista.

Ferrari, alla sua prima prova, è già scrittore maturo. La sua storia, il suo giallo, lo si potrebbe chiamare, perché il morto c’è eccome, stimola non solo l’interesse ma anche l’intelligenza del lettore. E mentre la prima parte fornisce sobrie e comprensibili spiegazioni musicali, funzionali al testo, da metà in poi il libro vola, intrappolando il lettore nell’intreccio e producendo pagine di vera letteratura.

Triade minore, Ponte alle Grazie, pp. 281, € 16

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