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PARMA, PILOTTA: I VOLTONI DEL PISCIATOIO
Visitare Parma è una esperienza bellissima, perché nei suoi monumenti ogni italiano riconosce una parte di se stesso.
Carlo Azeglio Ciampi
Parma, città d’arte. Arrivi dalla stazione, senza possibilità di depositare bagagli, non c’è un ufficio di informazione turistica, imbocchi via Verdi (giusto in fronte). Strada facendo ti coglie un tanfo di urina e lasciandoti guidare dal naso arrivi in Pilotta sotto i Voltoni, un luogo del piscio pubblico: i Voltoni del Guazzatoio divenuti una discarica dei bisogni filsiologi. C’è chi va in Pilotta e si ripara al book schop e ignaro prosegue per lo scalone che porta al Museo archeologico, al Teatro Farnese; per chi devia può arrivare in Battistiro: monumento religioso unico dell’Antelami lasciato senza videocamere di controllo.
Ampia scelta…quindi per urinare in città!!
Duchamp prese un pisoir e lo espose in galleria come opera d’arte, qui la Galleria Nazionale trasforma se stessa in un pisoir: la Pissart. Venite a sentire!! che arte! Non citata dai critici….
La pisciarte non celebrata, ma partecipata da artisti di tutto il mondo e in particolare anche dagli indigeni è ancora priva di catalogo e di relativo comitato celebrativo, come ormai nella quotidianità.
I piccioni a loro volta in stile pop arte sgagazzano dai cornicioni della volta sui bordi dello scalone principale.
Scolaresche di ogni ordine e grado con i loro insegnanti passano indifferenti dinnanzi alle opere della Pissart. Non sentono, non vedono, non pensano?… ma con quale predisposizione, con quale spirito entrano in Galleria Nazionale? Se non si accorgono dell’opera d’ate contemporanea con quale pensiero possono affrontare gli antichi maestri?
Lauro Azzali