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“GLI USURAI DEL GAS”

Scuola di Anversa.
La verità sul caro gas
Le aziende del gas operano in concessione contrattuale governativa, cioè su licenze politicamente e giuridicamente revocabili, ma lo Stato, purtroppo, come non è intervenuto (per corruzione), nei confronti delle concessioni autostradali delle società dei Benetton, non interviene nemmeno nei confronti delle grandi aziende del mercato del gas, men che meno in quelle farmaceutiche e sanitarie, dell’industria degli pseudo vaccini anti Covid, dei Trial fasulli e delle sperimentazioni di efficacia non fatte per ammissione della stessa casa produttrice. Pfizer ammette: “Non abbiamo fatto test per fermare i contagi, nessuno ce l’ha chiesto [LINK]. Settori dove la menzogna scientifica, politica e mediatica regna sovrana. (Scandalo Pfizer, “un processo in America potrebbe far crollare il castello di carta costruito dalla Casa Farmaceutica”) [LINK]
Gli usurai del gas
Più queste aziende operano in violazione delle concessioni, dei contratti e delle leggi, più lo Stato, lascia loro la piena libertà di speculare a danno dell’interesse nazionale e sociale (interesse tutelato anche dall’articolo 42 della Costituzione dove, appunto, la libertà dell’intrapresa privata è subordinata alla funzione sociale e non in suo danno come invece spesso avviene). Queste aziende, in palese violazione della sacra Carta, del codice civile e penale, operano esclusivamente per la massimizzazione dei loro profitti ricorrendo, alla stregua dei derivati sottoscritti in passato dalle banche, dal Ministero del Tesoro e dalle Amministrazioni Pubbliche (operazioni tutt’ora secretate), alle più spregiudicate speculazioni finanziarie di mercato, quali sono appunto quelle in cui si determina la formazione del prezzo del gas alla borsa di Amsterdam TTF (Title Transfer Facility) dove, allegramente, con lo strumento finanziario del futures, vengono fatte operazioni sull’ andamento dei prezzi futuri delle materie prime (Commodity). I futures, null’altro sono che avventate speculazioni al rialzo e al ribasso (scommese) fatte appunto, sui prezzi delle materie prime a nocumento grave di famiglie, nazioni e aziende. La Borsa di Amsterdam di proprietà della Intercontinental Exchange, proprietaria pure della New York stock exchange (NYSE Borsa di Wall Street), agiscono 148 operatori fra cui le italiane Edison, Enel, Eni [LINK video] e gli intermediari Heracom, Sorgenia, Repower, Dolomiti Energia ed altri trader più piccoli; le grandi banche d’affari Goldmam Sachs, Morgan Stanley e grosse compagnie energetiche come Shell, Danscke, ecc. In questa Borsa di Amsterdam (nata solo nel 2011) la cui conoscenza reale di funzionamento, tra segreti di Stato e di privacy, è appannaggio di pochi, regna il virtuale più assoluto, in quanto nulla di materiale viene scambiato, al di fuori dei diritti di acquisto e vendita e vendite allo scoperto, con possibilità di rinnovo dei contratti mensili (Rollover). Un luogo di scambio, dove i prezzi vengono fissati non sulla base degli elementi della domanda e della offerta dell’economia reale di mercato, ma fatti oscillare da fantasiose proiezioni su aspettative di crescita, di industrie ed economie e su fattori di ipotetica prefigurazione di instabilità geopolica. (In questo mondo finanziario, non è importante la probabilità oggettiva accademica di realizzazione degli scenari supposti, quanto la probabilità soggettiva di pensiero degli stessi operatori che tali eventi possano accadere). Sconcerta che il prezzo di una materia prima di così vitale importanza per l’economia e la vita delle persone qual è quella del gas e dell’elettricità, venga lasciata speculare e determinare da lobby e Cartelli più o meno palesi e occulti che attraverso la chiusura e l’apertura reale o fittizia di un semplice rubinetto del gas, possono e sono in grado di creare e di giustificare i fattori oggetto delle loro speculazioni e turbative d’asta. Ma come è possibile che il valore di una materia prima strategica e indispensabile, come detto, possa essere determinata dalle sensazioni e dalla ricerca più sfrenata del massimo profitto? Il gas come il petrolio è una materia prima naturale che non costa nulla per cui le attività di tutti gli operatori di questo settore dovrebbero essere protocollate e improntate (trattandosi di concessioni pubbliche) alla condizionalità della massima trasparenza e correttezza di mercato; tutti i passaggi regolamentati per legge e non lasciati alla mercé di operatori di mercato senza scrupoli; dove sono essi stessi a creare i fattori di rischio utili alle loro speculazioni. Il gas dovrebbe essere transato, trasportato e consegnato a prezzi industriali e non di Borsa.
La commodity gas dovrebbe essere tolta dalla Borsa e sottratta alla speculazione del prezzo e dei contratti Spot (contratti di fornitura indicizzati al TTF).
Petrolio e gas, dovrebbero tornare ad essere trattati direttamente con i Paesi produttori sulla base di contratti politici a lungo termine (20/30 anni e senza la clausola contrattuale capestro del “Take or pay“), come avveniva prima della liberalizzazione di questo mercato (Enrico Mattei e Aldo Moro docet), e non dai prezzi giornalieri Spot artatamente determinati dal Cartello degli operatori della Borsa di Amsterdam, divenendo inspiegabilmente Benchmark di riferimento per il prezzo del gas in tutta Europa!
E’ indispensabile tornare ai contratti basati sulle quantità reali fisiche delle materie prime e non su quelle virtuali dei contratti futures.
Privatizzazioni
La situazione attuale, è la conseguenza della liberalizzazione dei prezzi e del mercato dell’energia (avvenuto con decreto Bersani legge n°79 16 marzo 1999, Governo D’Alema). Il liberismo economico, ha distrutto e saccheggiato questo mercato e non lo ha mai creato!
Il gas è un oligopolio, non lo si può trasformare in mercato, il mercato va bene nell’ultimo miglio, dove la concorrenza può andare a beneficio dei consumatori. Il mercato a monte (all’ingrosso) oltre alle aziende e ai cittadini, sta letteralmente rovinando i distributori puri, i quali, dovranno pagare il gas ai grossisti a prezzi elevatissimi che non riusciranno più a vendere alla propria clientela.
Ci troviamo assolutamente di fronte a una situazione criminale di sistema a 360°! Alleato di questa truffa di mafia finanziaria e di Stato è l’anticostituzionale modello economico liberista. E’ il liberismo incontrollato che crea la base delle scorribande finanziarie e permette a queste grandi società di realizzare enormi illeciti profitti attraverso la speculazione.
Enorme ricchezza da una parte e disagio, disperazione, difficoltà e mancanza di speranza nel futuro dall’altra.
Queste leggi e regole di mercato, con la loro illusione di giustizia e libertà hanno tradito e ingannato i cittadini. Le Istituzioni, cosa hanno fatto per evitare quello che sta succedendo? Anche se non era difficile capire e prevedere in anticipo quello che, inevitabilmente, sarebbe successo con l’apertura e la globalizzazione dei mercati; oggi, la politica si arrabatta con provvedimenti di facciata che non vanno al cuore dei problemi. Anche questo è un crimine, alla pari di quello del paradigma monetario della moneta a debito; del crimine di Stato del protocollo ministeriale della “vigile attesa” nella gestione sanitaria del Covid (solo in Italia 170.000 morti); delle privatizzazioni delle industrie di Stato e di tutte le principali fonti di produzione di ricchezza nazionale (ferrovie, poste, patrimonio demaniale, frequenze radiotelevisive, compagnie aeree, porti, autostrade, sanità ecc.); infrastrutture realizzate e pagate con il lavoro e i sacrifici degli italiani e svendute a privati affaristi.
Gas
Le transazioni del gas dovrebbero essere affidate ad operatori vincolati all’interesse nazionale di Stato; tutti gli extracosti giustificati, i volumi e il valore del trading costantemente monitorati dalle Autorità di controllo e le diminuzioni contingenti delle forniture transitorie o permanenti che siano, non dovrebbero dar luogo a nessuna speculazione. E’ totalmente indecente e amorale che il Governo proprio mentre si chiede nobili sacrifici ai cittadini per applicare sanzioni nei confronti di chi viola i diritti internazionali di Sovranità, lasci semaforo verde agli speculatori, finanziandoli, addirittura indirettamente con ingenti risorse pubbliche che potrebbero essere utilizzate per altri scopi. Cioè, lo Stato aiuta i cittadini a pagare i costi di una truffa!! (70 miliardi in Italia, 200 in Germania; il 50% del costo del gas e dell’elettricità in Inghilterra (compensazioni equivalenti a 180 miliardi di euro). Cioè lo Stato, di fatto, rifonde gli speculatori!!
Paradigma monetario, Istituzioni Europee, Stato, Magistratura, Chiesa
D’altronde, da uno Stato che illegalmente permette a privati banchieri di creare il denaro dal nulla senza costi e limiti per poi, da questi, prenderlo in prestito al valore nominale gravato da interessi, facendo pagare ai propri cittadini oltre 4.000 miliardi (4 trilioni di euro) di interessi nei soli ultimi 30 anni. Da uno Stato così, cosa aspettarsi e pretendere? E cosa aspettarsi e pretendere da una Magistratura corrotta che arresta chi ruba una mela al supermarket e non chi ruba alla Collettività tutto il valore nominale di tutta la massa monetaria circolante?
E cosa aspettarsi da una Chiesa Cattolica che su questi temi, dal 1800 in poi è divenuta più silenziosa del silenzio? Fino al 1800 la pratica dell’usura, per la Chiesa, era considerata un peccato mortale oggetto di scomunica (non a caso, Gesù Cristo, gli usurai li cacciò fuori dal tempio e, intimò ai cristiani di scegliere chi servire tra Dio e mammona!) Oggi, invece, a partire dal signor Santo Padre e dal potentissimo e insignificante Presidente della Repubblica (dove non si muove foglia senza che lui non voglia) a scendere: Corte Costituzionale, Magistratura ordinaria, partiti, sindacati, Ordini corporativi professionali, Ordini religiosi, Confindustria, vertici militari, (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza), media, accademie e associazionismo vario, (oltre 400.000 associazioni, fra le quali, Caritas, Sant’Egidio, Compagnia delle Opere, Comunione e Lottizzazione, Libera ecc. ecc), tutti costoro,senza alcuna esclusione, pur essendo consapevoli dei gravi e profondi mali che l’usura monetaria produce, dei grandi usurai, sono divenuti i massimi referenti, protettori e difensori. Costoro, sono i veri responsabili dei mali, ingiustizie e problemi della realtà attuale.
Guerre, povertà, malattie, morti per fame, violenze e tratte di ogni tipo e genere sono, perlopiù, una conseguenza del crimine dell’attuale paradigma monetario della moneta a debito, paradigma che, salvo rare eccezioni, ha reso l’intera umanità schiava dell’usura e del debito inestinguibile. Altro che carità, giustizia, libertà e democrazia!
Il valore nominale della moneta è un valore convenzionale di costo nullo (fattispecie giuridica) creato dall’accordo sociale e dal corso legale (legge) e non dai banchieri, (i banchieri, con questo valore, non c’entrano proprio nulla) per cui, un valore creato da tutti, per diritto e democrazia deve appartenere a tutti, di conseguenza questo intangibile valore (di proprietà Collettiva) non può essere lucrato da nessuno, né dallo Stato (altrimenti sostituiremmo l’usuraio privato con quello pubblico), né tantomeno da privati banchieri come, invece, avviene attualmente.
I banchieri, oggi, cosa fanno? Senza che vi sia alcuna legge, norma, Trattato, o convenzione che attribuisca loro la proprietà della moneta all’atto dell’emissione, creano la moneta dal nulla e, senza averne titolo, la prestano senza alcun corrispettivo agli Stati e alle Collettività, addebitando loro il valore nominale gravato da interessi!
In democrazia all’atto dell’emissione, il valore nominale della moneta, deve essere accreditato e non addebitato. Chiaro signor Presidente della Repubblica garante della Costituzione e massima autorità giudiziaria dello Stato?
L’attuale ordinamento monetario europeo della moneta unica (euro) nel quale è stata portata irresponsabilmente l’Italia, è totalmente illegale e anticostituzionale in quanto le Collettività degli Stati membri all’atto dell’emissione, vengono usurate dalla BCE (Banca Centrale Europea – Istituto privato) del 200% al netto degli interessi (differenza tra addebito e accredito di un valore). Un sistema monetario, economico e finanziario basato sull’usura, sulla truffa, sul furto, sull’associazione a delinquere e sul falso in bilancio, è un crimine contro l’umanità, ma nonostante ciò, il sistema dei grandi usurai della moneta a debito, nel silenzio più totale da parte di tutti e con la complicità e il tradimento delle autorità sopra citate, continua imperterrito a truffare Stati e cittadini.
Ed è proprio dall’inerzia delle massime cariche politiche e finanziarie europee nei confronti di queste nefandezze che si evince la profonda corruzione istituzionale e morale di tutta la struttura politica e sociale del potere. In Europa Ursula von der Leyen (massimo potere politico) e Christine Lagarde (massimo potere monetario e finanziario) ricoprono i loro ruoli non per promuovere e difendere la democrazia, ma per tutelare legislativamente e politicamente lo status quo di questi poteri e di questi interessi; se non fosse così avrebbero agito con ben altra determinazione democratica e volontà di giustizia e di controllo.
Anche nei confronti di Putin (un folle, spietato, dittatore criminale e aggressore di nazioni sovrane) e della sua corte di Oligarchi….(…dimmi con chi fai affari e ti dirò chi sei), tutti, senza alcun scrupolo morale e democratico, hanno fatto affari con questo dittatore e sacrificato ad essi i più elementari diritti umani (pecunia non olet) anche a fronte di massacri di popoli innocenti. Armi, lusso e ogni altro ben di Dio, in cambio di petrolio, gas, soldi e morte.
Ma che credibilità politica e morale possono mai avere Stati e Istituzioni asseritamente democratiche che fanno tranquillamente affari con i più spietati sanguinari dittatori del pianeta? I parametri di valutazione e di giudizio nei confronti di costoro non possono che essere i valori umanistici della nostra Costituzione (fonte primaria del diritto) che tanto sangue è costata e non quelli fasulli degli usurai e degli speculatori dei mercati finanziari e delle loro Agenzie di rating [LINK] (PIL, Indici di Borsa, avanzi primari, cambi valutari, ecc).
Un’economia basata sul monopsonio produttivo e distributivo e sui monopoli (emissione della moneta, credito, materie prime, informazione, ecc) non può che produrre schiavismo e sfruttamento di tutto; persone, lavoro, ambiente e animali (allevamenti intensivi lager ed ecosistemi formatisi naturalmente in milioni di anni, totalmente sconvolti per ragioni di privato profitto).
La follia di questo speculativo capitalismo finanziario, commerciale e produttivo liberista (oltre ad aver prodotto due guerre mondiali) in soli 50 anni ha inquinato aria e acqua di mari e fiumi e portato il pianeta a un punto di quasi non ritorno.
L’inerzia dell’Europa e degli Stati nazionali di fronte a questi crimini è la prova provata che i rappresentanti delle Istituzioni sono corrotti e che la democrazia è solo una finzione e uno strumento di mantenimento del potere. Diversamente, la classe politica e giudiziaria non si sarebbe mai comportata in modo così prono, passivo e complice, nei confronti di questo esasperato liberismo di mercato e dei suoi criminali interessi, ma avrebbe difeso e tutelato al meglio i superiori, legittimi diritti di tutti icittadini degli Stati membri.
Eliminare la speculazione
Per quanto riguarda il gas in Europa, ad esempio, per stroncare in radice questa assurda speculazione, a parte i ravvisabili reati di aggiotaggio e di cartello, in agosto il prezzo del gas alla vendita all’ingrosso, è salito fino a 20 volte (12 mesi fa il gas costava 20 euro al MWh); il 26 agosto ha raggiunto la quotazione di 369 euro! basterebbe riportare d’imperio a legalità e trasparenza le operazioni di transazione tra produttori e distributori retail.
Borsa di Amsterdam
Il gas, essendo una materia prima strategica e indispensabile, non può essere lasciato nelle mani dell’intermediazione speculativa privata, ma bensì pagato, direttamente dagli Stati al sistema produttivo eliminando in tal modo i sovrapprezzi speculativi della intermediazione lucrati dagli sfruttatori pseudo liberisti; sempre pronti a invocare la massima libertà produttiva e commerciale (per truffare impunemente e liberamente Stati e cittadini), salvo poi, pretendere e invocare (quando le cose vanno male), l’intervento dello Stato con i soldi della collettività (tasse) oppure, con quelli presi a prestito dai grandi usurai del sistema monetario e bancario (moneta a debito). La speculazione dei settori strategici è un portato delle privatizzazioni degli anni ’90; anche il mercato dell’energia è finito nelle mani degli speculatori internazionali del mercato delle commodity, per cui sono entrati sul mercato (piatto ricco mi ci ficco), tutta una serie di operatori: intermediari, importatori, grossisti (il prezzo del gas che pagano i cittadini in bolletta deriva dal prezzo del gas all’ingrosso), distributori, operatori di stoccaggio, tutti operatori questi a cui dell’interesse dello Stato e dei cittadini non importa nulla; l’importante è speculare e che le bollette siano indicizzate al TTF. Un mercato totalmente artefatto dove gli scambi giornalieri non superano i 2 miliardi di euro, a differenza di tutte le altre Borse del gas e dell’energia. Ad esempio il prezzo del petrolio Brent alla Borsa di Londra si forma sulla base di volumi di trattativa che mediamente raggiungono i 2.000 miliardi di dollari al giorno (2 trilioni).
Tornando al gas, è intuitivo che tassare gli extraprofitti e sussidiare le bollette, senza intervenire sul sistema che li garantisce e li genera, non serve a nulla, se non ad alleviare parzialmente e momentaneamente il disagio economico dei cittadini.
Tassando questi utili speculativi e indebiti, lo Stato non fa altro che appropriarsi di una quota del bottino del furto, divenendo anch’esso penalmente corresponsabile della truffa; lo Stato, ad oggi, non ha nemmeno ritenuto di detassare gli oneri fiscali incrementali incassati in più in ragione degli spropositati aumenti degli importi delle nuove bollette (è stata solo ridotta l’IVA nelle bollette del gas dal 10, al 5%; decreto aiuti bis DL n°11 pubblicato su GU il 9/agosto 2021 n°185).
Il fatto poi che lo Stato riusi questi soldi per la collettività non cambia i termini del problema. Il problema non è come compensare il costo della speculazione che viene fatta pagare ai cittadini, ma come fermarla, vietarla e perseguirla! Aspetto denunciato anche dalla Presidente del Consiglio in pectore Giorgia Meloni nel suo intervento al Congresso annuale della Coldiretti (4 ottobre 2022: video LINK minuto 9 e minuto 15).
Extraprofitti
Viene poi da chiedersi anche, come facciano queste grandi aziende del mercato del gas a realizzare questi enormi extraprofitti, dal momento che la quotazione del prezzo della Borsa di Amsterdam fissa giornalmente il prezzo di vendita del Megawattora (1MWh= 1000 Kwh kilowattora di energia) del gas all’ingrosso (1Mwhgas= 104,66 mc di gas), ma non quello di acquisto alla fonte delle aziende.
Queste aziende è ovvio che alla fonte il gas lo pagano a un prezzo notevolmente inferiore da quello della quotazione di vendita di Borsa.
Il problema, però, è che queste aziende, in quanto quotate in Borsa, hanno il diritto di tenere secretato nei confronti di chiunque il prezzo di acquisto del gas alla fonte. Pardadossalmente, nemmeno il Presidente del Consiglio è a conoscenza di questo importante dato economico finanziario di settore, tant’è che come hanno riferito alcuni organi di informazione, il Presidente avrebbe scritto una lettera all’Eni cioè, all’azienda controllata dallo Stato, per acquisire questa informazione, ma la risposta non gli sarebbe mai stata comunicata.
La logica suggerisce pure che se non ci fosse una grossa differenza di prezzo tra l’acquisto e la vendita del gas all’ingrosso del magawattora al consumatore finale, questi stratosferici extraprofitti non potrebbero formarsi.
Truffa nella truffa
Inoltre, un’ulteriore truffa nella truffa, risiede nel fatto che in Italia vige un sistema di mercato nel quale il prezzo dell’energia elettrica è legato a quello del gas, nonostante il gas concorra solo per il 40% alla produzione dell’energia totale, la restante quota del 60% viene prodotta da fonti rinnovabili (eolico, idrico e fotovoltaico) cioè, da fonti diverse da quelle del gas e del petrolio a costi notevolmente inferiori rispetto all’energia termoelettrica fossile (gas, petrolio e carbone).
La truffa risiede nel fatto che il prezzo di tutta l’energia, a prescindere dai costi e dalle fonti produttive come detto, viene equiparato a quello del gas.
Esempio: se il costo produttivo dell’energia è 100 e la quotazione del gas è 900 o 1500, l’energia elettrica viene venduta al consumatore a 900 o 1500!!!
Va precisato che la ragione per la quale il prezzo del gas è salito così tanto non è imputabile ad aumenti di fornitura alla fonte (il gas russo viene fornito sempre allo stesso prezzo contrattuale), ma bensì alla speculazione delle grandi società del settore che, per i loro scopi politici e finanziari di lucro, hanno deciso di alzare il prezzo del gas a livelli del tutto criminali e banditeschi.
Per essere più precisi, il prezzo del gas importato in Italia dal 1° gennaio 2021 al 31 luglio 2022 dichiarato nelle bolle doganali d’ingresso dalle stesse ditte importatrici, risulta essere aumentato del 70% (ma, considerata la moralità dell’allegra compagnia criminale, non è da escludere che anche questo dato sia mendace ai fini della formazione di tesoretti tangentizi extraterritoriali). Quindi l’aumento del gas, stante questi documenti ufficiali, non avrebbe dovuto superare il 70%. Però, dal 1° gennaio 2021 al 31 luglio 2022 il prezzo del gas alla Borsa di Amsterdam è aumentato del 900%!! [LINK] Capire per conoscere (Radio Radicale, prof. Mario Baldassarre)
Agenzie di controllo
In una economia di mercato e in uno Stato liberale seri esistono le autorità di controllo indipendenti. In Italia esiste l’Agenzia per il Mercato e la Concorrenza AGICM (Antitrust), Presidente Giacomo Lasorella nominato il 15 settembre 2020. E l’agenzia ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) [LINK] istituita con la legge n° 48 del 14-11-1995) Presidente attuale Stefano Besseghi nominato con DPR (Decreto Presidente della Repubblica) il 9-8-2018.
Compito primario istituzionale di queste Agenzie, è quello di tutelare gli interessi dei consumatori e di promuovere la concorrenza di mercato tra gli operatori di settore, per impedire ed evitare che si formino sul mercato posizioni speculative dominanti di cartello ed extraprofitti, proprio come, purtroppo, sta accadendo nell’attuale situazione. Quindi, le autorità di controllo, devono controllare e agire ex ante e non ex post.
Intervenire dopo, quando i profitti si sono già formati, oltre che assurdo è ridicolo! Come sono ridicole le modeste sanzioni pecuniarie amministrative applicate ai trasgressori che vanno da 2.000 a 20.000 euro!!!
Che i profitti di queste aziende non derivino da capacità di gestione e di efficienza come alcuni vorrebbero far credere, ma da speculazione e di abuso di potere dominante è cosa risaputa da tutti, ma non però da quelli delle Agenzie di controllo!
È su questi aspetti che queste Agenzie avrebbero dovuto vigilare con maggiore efficacia. Però in Italia la vigilanza che non vigila è una costante! Prima con le banche, dove i controlli della Banca d’Italia sulle banche vigilate erano del tutto formali e inesistenti e quando avvenivano erano di colleganza e di “fratellanza”, poi con le concessioni autostradali dove nessuno controllava e vigilava come è successo a Genova con il crollo del ponte Morandi e in tanti altri luoghi; altrettanto sugli appalti e sul bonus 110% (6/7 miliardi di truffe); nella Magistratura e CSM (Palamara docet); adesso anche nel mercato e nelle società dell’energia. Poi, anche l’intervento ex post fatto dal Governo sugli extra profitti con un decreto di tassazione ultra pasticciato, strutturato sulla differenza dell’Iva, sul fatturato, sugli utili di bilancio ecc., cioè su arzigogoli che di fatto hanno fornito alle aziende energetiche solo appigli per fare ricorso e per non pagare nemmeno un euro di tasse. Infatti su 10/15 miliardi di gettito previsto meno di un miliardo è stato incassato. E anche questo è un vertice!!
Price cap
L’ Europa, nell’esclusivo interesse degli operatori privati del gas e non dei consumatori, vorrebbe imporre (pare solo alla Russia) un massimale al prezzo di acquisto del gas price cap (40 – 50 euro al Megawattora). Ed altri provvedimenti tecnicamente impostati sulla variazione dinamica del prezzo.
Questa misura, se deliberata, non produrrebbe effetti, in quanto non basata sul principio canonico del mercato per il quale, a un produttore, interessa vendere il suo prodotto piuttosto che non venderlo.
L’Europa non tiene conto del fatto che non è l’unica acquirente del gas russo, per cui, non può sperare di cautelarsi con certezza dai rischi umorali e politici extracontrattuali legati alle variazioni di prezzo e di volume delle forniture.
Imporre massimali a Paesi che possono vendere ad altri le proprie produzioni di gas a prezzi migliori, è cosa del tutto insensata che non serve a nulla. I price cap, funzionano solo nelle situazioni in cui i rapporti di forza tra produttore e compratore, sono tali che le decisioni del compratore di non più comperare, possono arrecare gravi danni economici al venditore. Cioè, se l’Europa per ragioni di price cap decidesse di non comperare più il gas russo, questo resterebbe invenduto. Solo in una simile condizione il venditore, (obtorto collo, per mancanza di alternative di vendita), accetterebbe le condizioni del compratore. Diversamente no. Inoltre il rapporto tra la domanda e l’offerta di energia nel mondo, è tenuto in equilibrio dal cartello dei venditori e non da quello dei compratori, i quali, in qualsiasi momento, sono in grado di variarlo a loro favore diminuendo le forniture, oppure alzando i prezzi.
Quindi, in altre parole, non è il price cap in sé a determinare la deterrenza all’aumento dei prezzi, quanto la sussistenza o meno, dell’alternativa di vendita che, se presente, inficia il carattere impositivo e costruttivo della norma, sia nei confronti del gas russo, che in quello americano liquefatto (GNL). Gas speculato oltremisura dalle compagnie petrolifere e commerciali americane al punto che oggi il gas russo costa all’Italia 2 euro al metro cubo (MC) e quello americano 84 euro MC, articolo “Francia e Germania contro gli USA” [LINK]; intervento dell’avvocato Gabriele Sottile alla manifestazione di Palermo contro gas e guerra del 17 ottobre 2022.
L’Europa, semmai, il price cap, dovrebbe applicarlo, (insieme alle manette) agli usurai del gas e alle loro strutture commerciali di vendita e di speculazione (Borse).
I mercati finanziari, non sono delle entità astratte, ma hanno nomi e cognomi!(aziende, persone fisiche e giuridiche).
I prezzi TTF cui viene venduto il gas, non piovono dal cielo e, nulla hanno a che fare con i contratti di fornitura, il cui prezzo, non ha mai superato i 30 euro al Megawattora. Sul mercato, sono variati i volumi, ma non i prezzi di acquisto! Una ragione non valida per speculare.
Sarebbe come se il prezzo del pane (senza che la farina sia aumentata sul mercato) fosse passato, in un anno, da 5 a 340 euro al kilogrammo. La popolazione (aziende, ma anche persone) iniziasse a morire di fame e nessuno interviene.
Col mutismo di chi avrebbe dovuto intervenire sulle cause e i responsabili di questa truffa e non l’ha fatto, abbiamo toccato il fondo del fondo! Questo sistema politico economico, affaristico neoliberista, non è credibile, né ulteriormente sostenibile e sopportabile.
I cittadini dovrebbero prendere atto e coscienza, che siamo all’esatto contrario della democrazia (governo del popolo), del modello economico voluto dai nostri padri costituenti, della tutela dei diritti costituzionali, della giustizia e della libertà. Anche per queste violazioni e truffe, Magistrati, Procuratori Capo e Presidenti della Repubblica coraggiosi cercasi. (Parma, 5 Settembre 2022; aggiornato 18/10)
Gian Fabrizio Pioli
La faccenda gas è divenuta materia giudiziaria (truffa) e non più solo politica. LB
NDR: Entro il mese di ottobre 2022 l’Europa dovrebbe decidere sul price cap e altri provvedimenti non solo per il gas russo, ma anche su quello delle quotazioni (TTf) della Borsa di Amsterdam.
CASO VACCINI PFAIZER
È ovvio che con l’ammissione di questa grave omissione sperimentale testimoniata dalla Pfizer davanti alla Commissione d’inchiesta del Parlamento Europeo di Bruxelles in data 10-10-22, automaticamente, è venuta meno la base scientifica della legittimità giuridica di tutti i provvedimenti varati dai Governi Conte 1, Conte 2 e Draghi in materia di vaccinazione obbligatoria, d’interdizione e disciplinari, con tutte le implicazioni di responsabilità e di risarcimenti economici e morali che questo comporta.
Attendiamo sviluppi giudiziari. Roberto