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Sabbia n.25 intitolata “Percorsi”

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Sabbia 25

Marco Vettori
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Sabbia n.24 intitolata “Movimento”Sabbia n.25 intitolata “Percorsi”

Dopo aver pensato un poco senza bagnare la sabbia prende alcune bilie colorate ed inizia a lavorarla. Poi commenta: “Ho letto un libro di De Carlo dove si parla di tre amici. Uno di essi aiuta una ragazza che si trova in difficoltà psicologiche e i due diventano amici. Vivono, poi, la loro vita con tante avventure. La ragazza, dopo aver vissuto una vita dando molta importanza al denaro, rivede il ragazzo e ripensa ai suoi ideali e alla sua vita precedente.

Le persone avrebbero desiderio di vivere la loro vita secondo i loro principi e sogni. La loro felicità, però, non la possono trovare negli schemi già predefiniti……… Chi sceglie quello che vuole, dovrà portare avanti con grandi sacrifici le proprie scelte…….. La vita bella è quella che tu scegli ………! Con le bilie ho fatto il percorso di una vita. La prima spirale indica gli alti e i bassi.    I greci pensavano ad una concezione di vita circolare. Poi si è pensato ad una concezione di vita lineare.  Attualmente si pensa sia all’uno, sia all’altro movimento. Il movimento è un po’ più in alto e un po’ in basso: arrivati ad un certo punto mi sembra di ripetere alti e bassi.  Gli stessi incontri, le stesse amicizie. Una vita fatta di cicli piuttosto ravvicinati.    In corrispondenza dei punti alti c’è il viaggio in Irlanda e i suoi alberi. Punti culminanti….  Il lato più statico della mia vita è rappresentato dal momento in cui ho preso la patente.  Il ragno rappresenta un punto basso. I ragni mi fanno schifo e quindi provo un certo disgusto.  Sono bestie immonde.  Le palline mi ricordano quando non sto bene: si crea una bolla piena di problemi reali o invece si forma qualcosa di vuoto senza una ragione apparente. C’è anche una personcina che mi dà una mano: una donnina che mi aiuta.   La vita di un’amica anche se non la vedi, la senti. Le mie amiche rendono positiva la vita. Volevo mettere nella sabbiera le persone che non mi piacciono, per ora non le ho messe. La persona con il cappello scolastico simboleggia le tappe dello studio: gli esami i di maturità.  Ci sono persone che non mi piacciono e allora … quasi, quasi metto la donnina con la testa in giù. Gesù Bambino rappresenta le cose che mi riescono quando comincio un corso nuovo!”

La paziente, con questa sabbia, sembra prendere coscienza delle varie polarità che sta vivendo, a volte con modalità ripetitive che danno l’impressione di girare un poco a vuoto, nell’ottica di una maggiore differenziazione verso: l’autonomia, la naturalità, l’autenticità e la libertà. Le due figurine delle donne in pantaloni: una posta a destra della sabbiera (essa osserva tutto ciò che accade nel vassoio) e l’altra a sinistra (sulla stessa linea) posta a testa in giù indicano una prima polarità ed un possibile processo di coscientizzazione (la donna posta a testa in giù) collegato ombre della madre e dell’amica Alessandra. Madre e cugina caratterizzate: da un lato, da formale disponibilità e dall’altro da un mal celato atteggiamento manipolatorio. L’aspetto accademico dello studio è simboleggiato dalla civetta con il cappello da studente e da un animus simpatico ed istintivo ‘Barney”. Le due figurine evidenziano una seconda polarità. Ely, quando si presenta all’Università deve essere ‘ingenua’ con il metro di giudizio rappresentato dal personaggio con il cappello in testa. Eloisa può accettare di vivere in toto la realtà universitaria solo in questo modo perché ha bisogno di dare ampio sfogo alla propria vivacità e originalità.

All’interno del percorso delle palline colorate, in posizione centrale e con il corpo rosso, il ragno (tanto vituperato nel commento verbale alla sabbia della paziente) rappresenta ‘la madre negativa’. quella che cattura per uccidere. Essa non permette più alcuna via d’uscita perché i suoi fili sono vischiosi e gli insetti che vi si appoggiano non riescono più a liberarsene. All’esterno, in posizione dominante nei confronti del ragno, è presentato Gesù Bambino. In questa ulteriore polarità Isa presenta il suo personale “Bambino divino” che sembra indicare le sue possibilità di integrazione e trasformazione nei confronti di un’ombra materna piuttosto pericolosa e subdola.

 

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