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Sabbia n.26 intitolata “Completo relax”.

Marco Vettori
marco.vettori.512@psypec.it
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Sabbia n.26 intitolata “Completo relax”.
Senza bagnare la sabbia inizia subito a coprirla di oggetti. Durante la prossima estate, dice, che desidererebbe darsi al completo relax e precisa: “Ci sono tre case che abito d’estate: Agna, mare e Parma. Ho messo il cavallo che è il tipo di animale delle mie vacanze. C’è una persona che fotografa e una che si fa fotografare: sono cose che si fanno quando si fa un giro. Nel mare c’è un pesce che nuota e un individuo che fa il sub. Sulla spiaggia qualcuno corre. Spero di andare a fare tante nuotate. Ci sono persone che suonano e ballano. Mi auguro di poter andare al cinema e frequentare qualche festa. Due persone mangiano il gelato comprato al carrettino dei gelati e delle angurie. Essi sono cibi genuini che mi piacciono: cose ricche d’acqua! Uno dorme su un libro. Voglio leggere cose che mi piacciono! Dorme perché io dormo sui libri dell’Università. Due dormicchiano sotto le piante (una palma e un pino) e si riposano in un’atmosfera di rilassamento. Mi stona che non ci sia un progetto per qualcosa di più concreto. Io penso solo a rilassare me stessa e non fare niente e questo vuol affermare che io esisto ferma in una mia dimensione. Adesso questo è ciò che ho voglia di fare: potrei mettere il mio tempo in comune con gli altri e potrebbe anche farmi piacere. Da un lato ho voglia di rilassarmi individualmente, dall’altro di condividere il mio relax. Il rapporto con gli altri dipende anche dagli altri. Per me posso decidere io stessa il mio relax: a volte con gli altri si può stare bene, in altre occasioni si può anche litigare…!”
Come nella sabbia precedente nel vassoio possono essere individuate parecchie coppie: le due donne, i due uomini dormienti, i due elefantini, ecc. Il numero due indica proprio la capacità di “vedersi con gli occhi dell’altro”. E’ la differenziazione dall’uno. In questo momento la paziente sta ‘fotografando’ la propria realtà ed un processo di trasformazione che la rende più capace di obiettività. La polarità auto-cavallo, entrambi mezzi di trasporto, potrebbe indicare il percorso che Eloisa deve compiere per integrare il complesso materno negativo e giungere alla libido liberata dal medesimo. Tenendo presente ciò che Eli dice nella sabbia precedente auto e patente potrebbero essere collegate. Il periodo in cui Eloisa ha preso la patente di guida dell’auto non è stato certo vissuto nella serenità e nel piacere, ma nell’ottica della responsabilità e del dovere. Valori molto cari ai vissuti (depressivi) della madre. Vicino al cavallo si trova anche la casa rossa che per Isa indica la realtà di Parma: la vita in città sperimentata con più calore e colore rispetto al mare e al paesino di montagna Agna: luoghi legati alla villeggiatura con la madre. La grande abbondanza di cibo: gelati e anguria paiono rappresentare, in maniera giocosa lo spazio ‘transizionale’ tra la fusione con la madre e “l’inizio” della possibilità di rappresentarsi la medesima ‘simbolicamente’ attraverso il gioco che può aprire la possibilità di accesso alla separazione.