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Sabbia n.28 intitolata:”Cane e gatto”.

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Sabbia 28 “cane e gatto”

Marco Vettori
marco.vettori.512@psypec.it
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Sabbia n.28 intitolata: “Cane e gatto”.

Costruisce una piccola strada al centro della sabbiera, inizia poi a completare la sua sabbia inserendo le figurine. Per primo, in alto, mette un gatto e successivamente gli altri oggetti. Dice:” L’immagine che ho voluto mettere nel vassoio mi è venuta in mente ieri sera. Quando io sono in una particolare situazione focalizzo verso una persona le impressioni che provo. A volte sono invidiosa di ciò che una persona ha ed io non posso avere. la mia amica Leontina e mia cugina fanno le cose che scelgono e le realizzano con passione. Anch’io faccio cose che scelgo, ma non ho la loro particolare passione. Gli altri sembrano avere una casa uno spazio personale valido anche per loro stessi. Se una persona ha il proprio spazio entro la propria casa gli equilibri risultano meno tesi. Cane e gatto. Io invidio le persone che possiedono animali. Se penso alla mia giornata con le cure che dovrei prestare a un cane la vedo molto impegnativa. Anche il gatto è un essere veramente impegnativo. L’auto rappresenta me stessa meno soddisfatta degli altri. Non affermo, però, di essere meno soddisfatta di altri. Il coccodrillo che dorme sul libro, indica il mio coinvolgimento nello studio. L’omino con il violino indica una delle tante cose che so fare che mi piacerebbe saper fare meglio. Nella vita è chiaro che si debbono operare delle scelte. La bussola rappresenta le coordinate dei miei progetti e della mia vita. Le stelline gialle e rosse rappresentano una visione idilliaca della vita degli altri. Ciò che nella vita degli altri mi piacerebbe entrasse nella mia. Se io volessi veramente un cane e un gatto forse li potrei avere: Lo stesso si potrebbe dire dei tratti caratteristici delle persone che io desidererei possedere… Però! I lati idilliaci che gli altri possiedono mi fanno sentire più indietro dal punto di vista della maturità non l’età. Per me le cose materiali più futili hanno un’importanza relativa. E’ ciò che è legato a degli ideali che mi crea difficoltà: a me riesce difficile dire io ho dei miei particolari percorsi e, pertanto, vivo la scuola in un certo modo.  Scegliere un ideale può essere facile soprattutto se ci s’indentifica con quello e se fai quelle cose ad esso collegate.

Oggi è giunto in casa mia l’albero di Natale. Mia madre ed io avevamo deciso a casa la scorsa domenica, ma poi la mamma ha ascoltato i suoi bisogni e non ha tenuto presente i miei. L’albero è troppo grande e la stanza è troppo piccola. Mia madre ha arredato la sala con dei quadri che non stanno bene. Quando la mamma, per leggere i suoi libri, si mette sulla poltrona davanti al televisore disturba me e coloro che seguono i programmi televisivi.  La mia compagna Maria Rita ha potuto disporre e mettere a posto tante cose, forse, avrà la casa più grande della mia. Di fronte a coloro che hanno qualcosa di più la mia prima reazione è quella di irritarmi. Successivamente razionalizzo e guardo i lati positivi della situazione come di fatto è. Mi dico che quando guadagnerò mi comprerò ciò che desiderò. L’ideale forse non sarà mai perché è una cosa impossibile!”

Attraverso l’analisi verbale Eloisa mi fa sapere che la cugina Alessandra e l’amica Violetta hanno una vita sessuale molto libera e vivono un rapporto omosessuale tra loro. La cugina ha cercato di coinvolgere Isa nel gioco amoroso con lei. Nella sabbiera il contenitore delle figurine centrali sembra una vagina che ingloba le realtà attuali del femminile di Eloisa. Il cane potrebbe essere collegato ad una sterile fedeltà ad un passato che è ormai dietro le spalle. Il gatto ad un’indipendenza slegata da ogni vincolo. Eli in questo momento sta prendendo le distanze dalla madre che la costringe in uno spazio definito molto rigidamente e che non le permette alcun cambiamento. Lisa sta cercando “una bussola” che l’aiuti a trovare dei punti di riferimento tra l’esigenza della paziente di ribellarsi ai comportamenti castranti della madre e la considerazione che gli spazi goduti dalla cugina siano correlati ad un’autentica ‘liberazione sessuale’. Al centro del vassoio possiamo vedere il coccodrillo che viene definito dalla paziente un coccodrillo addormentato sui libri e l’omino con il violino. Il coccodrillo potrebbe rappresentare un femminile istintivo e aggressivo non pericoloso perché nella sua forma ridotta è “integrabile”. Forse Eloisa per difendere i suoi spazi deve mostrare i denti e sfoderare robusti colpi di coda.  L’aggressività, ora, può essere rivolta verso l’esterno e non verso se stessa come quando non mangiava. L’omino con il violino sembrerebbe indicare la possibile apertura ad un autentico sentimento.

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