- Rubriche
- Paolo Maddalena
- Produzioni LB
- Articoli LB
- Argomenti
- Opinioni Interviste Inchieste
- Sorgenti (politica)
Draghi annuncia trasparenza e concorrenza, e lascia ai decreti del governo le possibilità di decidere in concreto

Iniziamo a vedere cosa NASCONDE IL PNRR.
Draghi si presta, come nel 1992 con le banche nazionali ed altri beni industriali, a svendere i nostri litorali a società straniere in nome del libero mercato… e “lo chiede l’Europa”.
Si rivedano pure i costi delle concessioni, ma rimangano sempre nelle mani degli italiani. Draghi se non vuole un’altra sollevazione popolare, come con il green pass, stia attento! Non le permetteremo di svendere l’Italia, come ha già fatto sul Britannia. Se lei è figlio solo del denaro, da “vile” banchiere, l’Italia non è un bene della finanza internazionale che può gestire a suo piacimento. In molti la indicano come il nuovo Presidente della Repubblica; certo avrebbe l’intelligenza, le competenze, l’autorevolezza, le relazioni per farlo, ma non ha alcuna affidabilità etica, e da Presidente, svenderebbe tutto ciò che è rimasto dell’Italia… compreso il patrimonio artistico monumentale. Mi ripeto, il dopo Draghi sarà lacrime e sangue. Lascerà il Paese più povero e indebitato con una popolazione repressa, come la Grecia, in cui fece gli interessi delle banche tedesche, non del popolo greco ridotto alla fame. Lei è sempre stato una sciagura per il nostro Paese e continuerà ad esserlo, nonostante le briciole lasciate per assecondare e sedare l’urlo della povertà, frutto di una politica delle diseguaglianze a cui lei ha dato fiato e vigore sostenendo la truffa della moneta a debito emessa dal nulla dalle banche internazionali.
Il G20 di Roma è servito solo a lei Draghi, per consolidare il suo potere internazionale. Ha usato l’ambiente per propri interessi personali, come il più vile dei briganti. LB
Dispositivo dell’art. 822 Codice Civile
Appartengono allo Stato e fanno parte del demanio pubblico il lido del mare [942], la spiaggia, le rade e i porti; i fiumi, i torrenti [945], i laghi e le altre acque definite pubbliche dalle leggi in materia; le opere destinate alla difesa nazionale(1).
Fanno parimenti parte del demanio pubblico, se appartengono allo Stato, le strade, le autostrade e le strade ferrate; gli aerodromi; gli acquedotti; gli immobili riconosciuti di interesse storico, archeologico e artistico a norma delle leggi in materia; le raccolte dei musei, delle pinacoteche, degli archivi, delle biblioteche; e infine gli altri beni che sono dalla legge assoggettati al regime proprio del demanio pubblico [823, 824, 1145](2).
Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha illustrato i principi ai quali si ispira il disegno di legge sulla concorrenza. Egli ha posto in evidenza la necessità di assicurare la trasparenza delle concessioni e delle relative gestioni e ha posto come obiettivo della legge la mappatura di tutte le concessioni, specialmente quelle relative alle spiagge, alle acque minerali e termali e alle frequenze. Nel disegno di legge, tuttavia, si parla anche di riordino delle licenze per i taxi, di disciplina delle assicurazioni (estendendo alle assicurazioni straniere l’obbligo di risarcire direttamente i propri assicurati), e in particolare della procedura per l’assunzione dei primari ospedalieri e delle convenzioni con le strutture sanitarie private. Il tutto poi è delegato al governo, che dovrà agire concretamente.
Fonte Link: attuarelacostituzione.it