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BIT E ATOMI

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Il modo migliore per apprezzare i vantaggi e le conseguenze dell’essere digitale è di riflettere sulla differenza tra bit e atomi. Anche se non c’è dubbio che siamo ormai nell’era dell’informazione, la maggior parte di questa ci viene fornita sotto forma di atomi: quotidiani, riviste e libri. Anche se la nostra economia si basa sempre più sull’informazione, noi continuiamo a valutare gli scambi commerciali e a scrivere i nostri bilanci avendo in mente gli atomi. Il GATT ha a che fare con gli atomi. Ho visitato recentemente la sede centrale di una delle cinque maggiori aziende americane produttrici di circuiti integrati. All’ingresso, mentre firmavo il registro dei visitatori, mi fu chiesto se avevo con me un computer portatile. Certo che ce l’avevo. Dovetti allora specificare quale fosse il modello, il numero di serie e il suo valore. "All’incirca tra uno e due milioni di dollari" risposi. "Non è possibile, signore – replicò l’addetta alla ricezione – me lo faccia vedere". Le mostrai allora il mio vecchio PowerBook, che lei valutò circa 2000 dollari. Riportò questa cifra nel registro e solo allora mi fu concesso di entrare. Il fatto era che mentre gli atomi (cioè la macchina) non valevano molto, i bit (cioè le informazioni contenute) erano per me quasi inestimabili.

Nicholas Negroponte
"Essere digitale"

SOKRATES n°7 – 22 Maggio 1996

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