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Prosciuttificio a Torrechiara, centinaia in presidio per la tutela del territorio

Manifestazione per salvaguardare il suolo e il paesaggio contro il nuovo progetto presentato dalla ditta Fratelli Galloni in località Arola
Oltre duecento persone hanno partecipato domenica mattina alla manifestazione civica e ambientalista Salviamo Torrechiara da un brutto film contro il nuovo progetto di prosciuttificio presentato dalla ditta Fratelli Galloni in località Arola.
Un flash mob per salvaguardare il suolo e il paesaggio di Torrechiara organizzato dal Comitato di Pilastro Arola Calicella, Legambiente, Wwf, Ada, Natour Biowatching, Pro-Natura e con le adesioni di Europa Verde, Possibile e Parma città pubblica.
Esposto lo striscione “Basta speculazione edilizia” per sensibilizzare la popolazione sul progetto che prevede la cementificazione di cinquemila metri quadrati di suolo agricolo.
“Vogliamo aumenta la consapevolezza dei cittadini nei confronti di un territorio oggi soggetto a minori vincoli da parte del Comune di Langhirano. Al momento vige soltanto il vincolo paesaggistico statale e c”è la necessità di tenere alta l’attenzione su una zona che merita di essere salvaguardata non solo per la presenza del castello, che ovviamente rappresenta la prima motivazione, ma anche perché esiste un indotto economico collegato al turismo che riguarda molti cittadini e che non può essere compromesso per la necessità di una sola impresa. Il bene comune deve rimanere a favore di tutti”, spiega la consigliera comunale di minoranza a Langhirano Federica Di Martino.
“Il paesaggio in quanto patrimonio collettivo non appartiene a nessuno – aggiunge Anna Kauber -, Un bene comune che abbiamo il dovere di restituire integro e vitale alle generazioni future . L’aria, l’acqua, il suolo sono diritti inalienabili e quindi non commerciabili”.
“La manifestazione contro il consumo di suolo di fianco al castello di Torrechiara ha visto la partecipazione di tantissime persone. Mi sono camuffato perché anche su questo tema non si può protestare, a detta di alcuni industriali pare sia sbagliato che i cittadini possano avere il diritto, anche loro, di condizionare le scelte pubbliche”, commenta su facebook Francesco Fulvi.