A (S)PROPOSITO DI SESSO
di Franco Libero Manco
Può apparire strano non essere d’accordo sulla libera espressione sessuale in un periodo storico in cui finalmente ci siamo liberati da antichi tabù imposti da falsi moralismi. In fondo che male c’è se due persone che si vogliono bene si concedono l’uno all’altra procurandosi piacere? Il problema nasce quando il sesso diventa un’esigenza fisica e psicologica da condizionare la stessa esistenza di un individuo al punto da renderlo capace di tutto pur di soddisfare il desiderio: la cronaca giornaliera è piena di delitti correlati ad abusi sessuali. Credo che non vi sia forza più potente e coinvolgente nell’universo al punto che una persona sessualmente normale a tutto potrebbe rinunciare ma non al sesso, salvo voti religiosi o per finalità spirituali.
E’ troppo facile seguire l’istinto e abbandonarsi ai piaceri del sesso, difficile invece è avere la capacità di non essere succubi dei propri istinti. Credo che lo scopo dell’esistenza di ogni essere umano sia quella di essere libero da ogni condizionamento, fisico, istintuale e mentale.
Chi non ha la capacità di imporre al proprio istinto la propria volontà non è un uomo libero, ma schiavo di se stesso, dei propri impulsi. Essere padroni della propria volontà e del proprio corpo questo è ciò che rende l’uomo capace di determinare la propria esistenza e, soprattutto, di percepire le affinità elettive di chi diventerà compagno della nostra vita. Nell’approccio sentimentale, specialmente tra i giovani, se predomina l’attrazione sessuale difficilmente si riesce a verificare le fondamentali affinità che dovrebbero essere la base di una relazione d’amore e di una stabile ed armonica convivenza. Dalla mancanza di armonia familiare i figli ne pagheranno le conseguenze con le inevitabili ripercussioni anche sulla società. Se nella scelta del compagno l’attrazione fisica e sessuale è preponderante rispetto alle affinità culturali e morali la felicità tra i due sarà sicuramente aleatoria: l’infatuazione, la passione, il desiderio passa prima o poi e resta la vera natura dell’altro, che non siamo riusciti a conoscere perché abbagliati del desiderio sessuale. Il sesso annebbia, ottunde, fa vedere le cose diversamente da quali realmente sono: non spiana i contrasti, solo li rimanda.
Un rapporto sessuale, a mio avviso, è qualcosa di troppo importante per essere sprecato in un puro piacere istintuale e con una persona di passaggio; non dovrebbe mai essere solo sfogo sessuale ma il coronamento di un atto d’amore condiviso. Tra l’altro nella libera espressione sessuale si trascura il valore del seme: sprecare il seme a solo fine del piacere, a mio avviso, è come disprezzare la stupefacente potenziale possibilità del nostro organismo di dar vita ad un essere umano.
In genere si trascurano gli effetti del libero sesso che sono la nascita di bambini indesiderati o l’aborto che considero un delitto verso chi non ha chiesto di esistere e che non ha la capacità di difendersi. Il sesso, come un’arma a doppio taglio, è sempre stato motivo di contrasti violenti ed anche guerre, senza dimenticare stupri i cui effetti devastanti spesso rovinano l’intera esistenza, turismo sessuale su minori, prostituzione minorile ecc. La maggior parte delle persone considera, ipocritamente, la prostituzione come un’attività disprezzata e da disprezzare, ma cade in contraddizione quando in qualunque forma se ne serve.
Per evitare i molti aspetti negativi che può produrre la continenza si ritiene necessario abolire ogni freno inibitore ed ogni tabù, allo stesso modo della droga: si crede di arginare il problema legalizzando la sua libera consumazione, non intervenendo sull’uomo in modo che non abbia l’esigenza di drogarsi. Le stesse lotte che si verificano in natura tra gli animali che cercano di accoppiarsi si verificherebbero tra gli esseri umani se questi non potessero trovare canali alternativi. Probabilmente se l’uomo non potesse soddisfare il suo istinto sessuale sarebbe disposto a tutto, anche alle cose peggiori.
Si dice che il sesso è una componente della nostra vita, come il bere, il mangiare il dormire, un istinto naturale verso il quale non si trova ragione plausibile per dover rinunciare. Bere, mangiare o dormire sono necessità vitali: astenersi da queste significherebbe morire, mentre astenersi dal sesso non solo non si mette in pericolo la vita dell’individuo ma si può vivere bene, anzi meglio perché si è liberi di scegliere, senza condizionamenti. Abituare il proprio organismo a fare sesso è come bere acqua salata: più si beve e più si ha sete. E’ un circolo vizioso che costringe a soddisfare l’esigenza ad ogni costo, spesso perdendo di dignità. Ogni desiderio represso, inappagato, genera sofferenza, tensione, nervosismo. Il desiderio soddisfatto spegne l’arsura ma la sete ritorna in un ciclo persistente.
Che senso ha fare esperienza sessuale prima del matrimonio come se l’amore fisico richiedesse una particolare preparazione? Quando c’è l’amore ogni eventuale difficoltà si supera, salvo disfunzioni organiche. La gioia ed i benefici che si hanno dalla consapevolezza di essere liberi da condizionamenti istintuali è di gran lunga superiore all’effimero piacere dell’amplesso fine a se stesso. Ricordo ai credenti che, stando ai testi biblici, la verginità di una fanciulla fu la condizione essenziale affinché s’incarnasse sulla terra il Figlio di Dio.
Nessuno, credo, vorrebbe essere tradito dal proprio compagno o compagna, eppure la maggior parte delle persone sposate o fidanzate, tradisce il legame di coppia. In questo caso si fa ad altri ciò che non vorremmo per noi stessi. E’ l’atto sessuale ciò che rovina ogni possibile buona relazione: nessuno di noi condannerebbe un amore platonico.
Il vero amore è quello di chi sarebbe disposto a rinunciare al rapporto sessuale pur di non perdere la persona che ama. Questo io credo sia il metro di verifica: se io fossi brutto e deforme mi ameresti ugualmente? Provate ad escludere la componente sessuale dalla persona che credete di amare e la vedrete quale realmente è, con i suoi difetti ed il suo intrinseco valore morale, mentale e spirituale. E’ facile dire che la si ama anche per la sua componente fisica, quando in realtà il suo corpo è, nella sostanza, una condizione imprescindibile al nostro legame. Che male c’è in questo? Nulla, se si è sempre padroni del proprio corpo, della propria mente e della propria coscienza; tutto se l’istinto ci porta dove non vorremmo andare e ci impedisce di essere liberi e capaci di essere artefici della nostra vita, delle nostre scelte.
O siamo come gli altri animali con il diritto naturale ad avere molti partener e di accoppiarci come, quando e con chi ci piace, oppure siamo destinati a dominare, governare gli istinti in modo da non essere succubi dei nostri impulsi. La natura va assecondata in ciò che ci aiuta ad evolverci non in ciò che ci vincola agli istinti disarmonici di un passato ancestrale.