Hub del gas bloccato in Abruzzo: è a rischio terremoto
La Strategia Energetica Nazionale di Corrado Passera si ferma in Abruzzo: la centrale di ricompressione Snam di Sulmona non si farà perché la Conferenza dei Servizi convocata dalla Regione Abruzzo ha negato l’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) all’opera. Il motivo del no è semplice: la legge regionale 28 del 18 giugno 2012 vieta la costruzione di grandi gasdotti in aree sismiche.
>>Leggi il testo definitivo della Strategia Energetica Nazionale
Ora è tutto da rifare: la centrale serviva a “spingere” il gas proveniente da Massafria (Puglia) fino a Minerbio (Emilia Romagna) ed era l’unico impianto in grado di farlo nel progetto Rete Adriatica di Snam Rete Gas. La Rete Adriatica, nelle intenzioni di Snam (e quindi di ENI) servirà a canalizzare il gas proveniente dal futoro gasdotto ITGI Grecia-Italia che, a sua volta, servirà a importare gas proveniente dal Caspio.
La Rete Adriatica dovrebbe comporsi di cinque tratti e una stazione di compressione, quella di Sulmona appena bocciata. Il primo tratto collega Massafria (TA) con Biccari (FG), è lungo 195 chilometri e sfiora il Texas gas-petrolifero italiano: la Basilicata. Il secondo tratto va da Biccari a Campochiaro (CB), è lungo 71 km e passa da Puglia, Campania e Molise. Il terzo tratto è il Sulmona (AQ)-Foligno (PG) e attraversa Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria con un percorso di 169 chilometri.
Il quarto tratto, da 114 chilometri, va da Foligno a Sestino (AR) passando da Umbria, Marche e Toscana. Quinto e ultimo tratto è quello che unisce Sestino a Minerbio (BO), con una lunghezza di 143 chilometri tra Marche, Toscana ed Emilia Romagna. In totale,mezza Italia interessata da questo enorme tubo quasi interamente interrato.
Come ormai ben sappiamo dal progetto di stoccaggio gas a Rivara, l’Emilia Romagna dovrebbe rappresentare il serbatoio del gas che circola in Italia. Lo stesso Abruzzo non scherza però visto che la Rete Adriatica dovrebbe essere collegata anche al deposito Stogit (sempre Snam) di Fiume Treste (Chieti) che è attualmente il più grande d’Italia.
>>Leggi le ultime dichiarazioni riguardo lo stoccaggio di gas a Rivara
Per muovere tutto questo gas serve però la stazione di compressione da 33 MW di Sulmona, che ora non si fa più. Che succede quindi? Succede che o Snam cambia il progetto, con costi imprevedibili, o riavvia l’iter autorizzativo, con tempi imprevedibili. Da notare che il Governo Monti-Passera ha già presentato ricorso alla Corte Costituzionale contro la legge regionale abruzzese anti tubo. Quindi l’AIAnegativa potrebbe anche essere annullata. Non lo spera affatto il Comitato No-Tubo Abruzzo-Marche-Umbria che, da cinque anni, lotta contro il progetto Snam:
La Snam, infine, faccia l’unica scelta possibile in un Paese democratico: constatato che il suo progetto è avversato da tutti, cittadini e istituzioni, lo ritiri e accetti di sedersi a un tavolo per discutere di possibili soluzioni alternative: insistere significherebbe continuare a esercitare una violenza inammissibile contro i sacrosanti diritti del territorio e contro gli stessi principi del nostro Stato democratico.
Di sicuro la SEN di Corrado Passera è al momento letteralmente bloccata: senza tubo il gas non si muove, c’è poco da fare. È quindi più che prevedibile che il ministro dello Sviluppo economico, ormai uscente, alla Corte Costituzionale abbia mandato gli avvocati migliori del Ministero. La patata bollente passerà però presto al nuovo Governo e al nuovo Parlamento, mettendo facilmente in luce quale sia lareale strategia energetica di ogni singolo partito. 19 febbraio 2013