LA PACE PER I PORCI

Si può consentire di calpestare e devastare parzialmente l’area storica destinata a prato artistico di rispetto alla Pilotta Farnesiana, costato diversi miliardi di vecchie lire, causa la annosa conflittualità politica, per celebrare la stagionatura di pezzi di cadavere d’animali? La prepotenza economica, sostenuta dall’arroganza politica ha licenza su tutto! Un comportamento diffuso e qui giustificato dal fatto che l’area sarà ripristinata come prima: 150/200 milioni di lire il costo che il Consorzio affronterà per risistemare il prato danneggiato, in quanto, l’irruzione pubblicitaria, ha causato danni al manto, al sistema di drenaggio e di irrigazione; “bioarchitettura progettuale” da Milano, ovviamente! Mi risulta però che il Consorzio riceva contributi pubblici e l’iniziativa del 40° (oltre due miliardi di lire il budget) sia sponsorizzata anche dal Comune di Parma, dalla Provincia, dalla Regione, dal Ministero. Come dire che la risistemazione sarà effettuata in modo indiretto dai contribuenti. Le fette di prosciutto sugli occhi restano, fortunatamente, solo una infelice campagna pubblicitaria! Aldilà, credo, della inopportunità di utilizzare in quel modo tale area, altri soggetti in futuro potrebbero richiederne l’uso: non penso che piazzale della Pace sia destinata a luogo fieristico! O è in corso il cambiamento di destinazione? Già il ciottolato della Pilotta presenta sfregi inferti dall’allestimento di continue strutture mobili (e non so cosa aspetti la Sovrintendente ad intervenire), oggi anche l’area verde, di proprietà del Comune di Parma, faticosamente manutenuta e con difficoltà protetta dalle lordure dell’ignoranza, ne è soggetta. E’ questo l’esempio educativo delle Istituzioni? Forse sarebbe stato più interessante destinare queste risorse per continuare lo sviluppo progettuale del complesso farnesiano e le aree adiacenti, centro culturale della città, anziché destinarle per il ripristino di un già costoso prato forzatamente danneggiato: “un nonsenso in tutti i sensi!” Credo che quell’area storica meriterebbe ben altra attenzione e sensibilità. Ma la mercificazione della città prevale e riduce i valori storici a quinte teatrali per la messa in scena dello spot. (Parma, 02 settembre 2003)
Luigi Boschi