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PER PREVENIRE IL FURTO DI BICICLETTE

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Visto che Sindaci e Assessori intervengono in modi inadeguati (o per nulla, ma forse non hanno gli strumenti), rivolgo alcune proposte al Presidente del Consiglio (noto cicloamatore), ai Ministeri competenti affinché pongano l’adeguata attenzione alla tutela della mobilità in bicicletta: mi riferisco in particolare ai furti di queste nelle città.
Credo sia giunto il momento di porre rimedio con provvedimenti specifici di governo del territorio per prevenire e scoraggiare questi furti sistematici di biciclette nelle città. Se si vuole incentivare l’uso delle due ruote a pedale bisogna anche provvedere per tutelarne l’utilizzo e scoraggiarne il furto.

Ormai la bicicletta te la devi portare dentro gli uffici, in chiesa, nei bar, nei negozi. Cosa contraria, molto facilmente, non la trovi più. Per chi la usa come pratica quotidiana negli spostamenti della giornata è uno stillicidio. Non solo si incontrano difficoltà nel parcheggio, non solo devi avere mille precauzioni, ma facilmente te la rubano. Tutelare chi si muove in bicicletta è una esigenza sentita, credo, da molti e, penso, che sarebbe facile introdurre un sistema obbligatorio di identificazione del mezzo e del proprietario. Obbligo di punzonatura, scheda di proprietà con foto dell’intestatario ed eventuale targa sul mezzo.

Un software gestionale potrebbe organizzare tutto collegato con le officine e i rivenditori autorizzati. Una soluzione, per altro, già in uso per la revisione auto, che se all’inizio potrebbe creare qualche ingolfamento, poi rientrerebbe in una normale routine di vendita o di cambio possesso. Chi viaggia senza, o non è dotato del documento di proprietà, sequestro immediato del mezzo. D’altra parte non avviene così per l’auto? Vorrei poi aggiungere un’ ulteriore soluzione: un incentivo, facoltativo per chi fosse interessato, a installare un chip nascosto nel mezzo e collegato con un sistema di rilevazione centralizzato. Non vi sono già le stazioni operative per la gestione delle telecamere nelle città? Si tratterebbe di integrarvi un’altra funzione-servizio. Sapremmo così subito con una semplice chiamata dove è finita la nostra bici, e questo scoraggerebbe sì molti degli attuali ladri di bicicletta. Entrambi i servizi, uno obbligatorio, l’altro facoltativo, a costi contenuti, credo potrebbero essere sostenuti, senza difficoltà, dagli stessi ciclisti.

C’è un vero mercato ormai dietro la rapina delle due ruote. E’ vostro dovere intervenire vista la situazione dilagante e intraprendere iniziative a tutela di chi, movendosi in bicicletta per la città, alleviando il traffico e senza arrecare danno ambientale, viene invece continuamente danneggiato e non ha alcuna protezione da furti quotidianamente praticati. Una azione poi dovuta a tutti quei cicloviaggiatori, e sono molti, esposti continuamente a furti senza alcuna protezione. Un segnale di buon governo lo si deve e, penso, sarebbe da tutti molto apprezzato. La qualità e il grado di civiltà si vedono anche da queste piccole cose. Sarà ancora possibile muoversi per uffici, bersi un caffè e vivere le città, senza l’assillo del furto della tua bici! Qualcosa deve essere fatto! Un intervento legislativo che tuteli e rinfranchi il cittadino da questo dilagare di microcriminalità…visto poi gli incubi a cui è già soggetto per la macrocriminalità che ha ben altre radici e richiede più importanti politiche di intervento. (Parma, 20/12/2006)

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